La criminalita‘ organizzata sta beneficiando della crisi finanziaria in corso e della crisi delle banche per espandere la propria attivita‘ di usura alle piccole imprese in difficolta‘ utilizzando le proprie risorse finanziarie per comprare immobile ed imprese a prezzi irrisori.
Secondo la Confesercenti, circa 180,000 piccole imprese in Italia si sono rivolte ad usurai perche’ spinte dall’impossibilita’ di prendere a prestito dalle banche, che hanno ridotto i prestiti alle imprese, specie a quelle in difficoltà.
L’usura e’ il settore della Mafia e della criminalita’ organizzata che sta crescendo piu’ rapidamente. L’usura ha una “tradizione” al Sud, che trova spesso appoggi in politica e che finisce per fornire “lavoro” e “sicurezza”, ma ad un prezzo altissimo.
I gruppi organizzati mafiosi Italiani producono ricchezza per 130 miliardi di euro all’anno circa il 6% del PIL in Italia e l’usura rappresenta circa 15 miliardi di euro di ricavi per la Mafia, mentre la droga 60 miliardi di euro di ricavi.
Altre attivita’ in crescita per la Mafia sono il commercio, il turismo, l’industria delle scommesse, i ristoranti, la gestione dei rifiuti, il settore immobiliare ed ospedaliero.
Circa 150,000 negozianti pagano il pizzo alla Mafia come per “protezione”, per un importo totale di 6 miliardi di euro all’anno. La Camorra chiede ad un venditore ambulante di generi alimentari a Napoli circa 5 o 10 euro al giorno, la Mafia di Palermo chiede ad un’impresa di costruzioni circa diecimila euro al mese.
La mafia paga quasi due miliardi di euro di stipendi all’anno. I capi prendono circa 40,000 euro al mese, mentre i “picciotti” ne prendono solo 1,000.
La tabella qui sotto, redatta dalla Confesercenti, indica il fenomeno dell’usura oggi in Italia per regione.
Regioni |
Commercianti coinvolti |
% sul totale attivi |
Giro d’affari in ml. |
Campania |
30.000 |
30% |
2,25 |
Lazio |
26.000 |
32,4% |
2,3 |
Sicilia |
24.000 |
28,1% |
1,9 |
Puglia |
16.000 |
17.6% |
1,2 |
Lombardia |
15.000 |
11,4% |
1,3 |
Calabria |
12.000 |
31,4% |
0,75 |
Piemonte |
8000 |
11,2% |
0,72 |
Emilia Romagna |
7.000 |
8,6% |
0,62 |
Toscana |
7.000 |
10,6% |
0,62 |
Abruzzo |
5.500 |
25,2% |
0,44 |
Liguria |
4.500 |
12% |
0,40 |
Basilicata |
2.000 |
18,7% |
0,15 |
Molise |
1.700 |
28% |
0,13 |
Altre |
21.300 |
|
1,9 |
TOTALE |
180.000 |
19,2% |
15 |
Per maggiori informazioni: http://www.confesercenti.it/