I finanziatori di nuove imprese dopo essersi arricchiti con il boom dei computer negli anni ’80, con il boom di Internet negli anni ’90 e con il boom delle biotecnologie nei primi anni 2000 credono che l’energia sara’ il prossimo boom.
In passato ci sono stati altri boom basati sull’energia: le macchine a vapore alimentate a carbone, la nascita dell’elettricita’. Gli ultimi decenni sono stati piuttosto tranquilli perche’ il prezzo del carbone, del gas naturale e (a parte negli anni ’70) del petrolio sono stati bassi. L’unica novita’, l’energia nucleare, e’ stata un mezzo disastro e quindi gli incentivi a innovare nel campo energetico sono stati bassi.
Ma negli ultimi due anni tutto e’ cambiato. Il petrolio costa caro e ci sono forti timori che il picco della produzione di petrolio sia stato raggiunto vista la continua crescita dei consumi energetici e le crescenti difficolta’ di trovare nuovi giacimenti di petrolio. Il prezzo del gas e’ salito con quello del petrolio e anche se il prezzo del carbone e’ rimasto basso, esso viene usato soprattutto nelle nazioni asiatiche che stanno espandendo la loro produzione industriale.
Ma nei paesi ricchi le cose stanno andando diversamente. Negli Stati Uniti al momento ci sono molti progetti per costruire impianti a carbone, ma la popolazione locale sta diventando sempre piu’ intollerante verso la costruzione di grandi impianti inquinanti. Inoltre, le compagnie elettriche americane hanno paura che se gli Stati Uniti aderiranno al trattato di Kyoto esse dovranno pagare un supplemento sostanzioso e quindi tali impianti a carbone non sarebbero piu’ cosi’ convenienti. Questo fenomeno sta aprendo un’opportunita’ economica enorme per l’energia solare ed eolica. Una volta effettuati gli investimenti necessari in ricerca ed in produzione degli impianti, il costo variabile di tali impianti sara’ zero, in quanto la luce solare ed il vento non costano nulla.
Tuttavia ci potrebbero essere ostacoli materiali allo sviluppo di questo nuovo boom energetico. Il riscaldamento globale potrebbe passare in secondo piano se l’economia entrasse in una forte recessione. Il prezzo del petrolio potrebbe scendere se si trovassero numerosi nuovi giacimenti. Ma e’ improbabile che il prezzo del petrolio scenda di molto sia perche’ la domanda di energia e’ in forte crescita, sia perche’ il petrolio resta prevalentemente nelle mani di governi instabili e caratterizzati da forte rischio politico.
Oggi la popolazione mondiale consuma circa 15 terawatt di energia. (Un terawatt e’ fatto di 1,000 gigawatt, ed un gigawatt equivale alla produzione energetica di un grande impianto a carbone). Questo bisogni si trasforma in un giro d’affari di $6 trilioni, circa un decimo del PIL mondiale annuo. E molti esperti stimano che entro il 2050 il consumo di energia degli esseri umani potrebbe raddoppiare.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, nel mondo di oggi il petrolio rappresenta il 35% del consumo di energia. il carbone il 25%, il gas naturale il 21%, le biomasse il 10%, il nucleare il 6%, le rinnovabili e l’idroelettrica il rimanente 3%.
Molti avversari delle rinnovabili si lamentano del fatto che le esse sono “drogate” dai sussidi governativi come avviene in Germania, in Spagna ed in Italia. Superficialmente questo e vero, ma se si guada oltre, anche il settore energetico tradizionale riceve molti sussidi espliciti e nascosti, e questi costi non sono tenuti in conto correttamente.
Secondo Boyden Gray, un ex consulente alla Casa Bianca, le compagnie petrolifere Americane ricevono un trattamento preferenziale da parte del governo Americano per un importo totale di $250 miliardi all’anno. E gli esperti di cambiamento climatico delle nazioni unite stimano che se il costo dell’inquinamento del petrolio e dei combustibili fossili fosse tenuto in conto in modo corretto, dovrebbero aggiungersi dai 20 ai 50 dollari per tonnellata di anidride carbonica prodotta.
Se il mondo fosse razionale, si introdurrebbe una tassa per chi produce gas serra – come sta iniziando ad accadere in Europa. Se questo accadesse, l’elettricita’ prodotta dal vento diventerebbe competitiva con i combustibili fossili.