Ogni giorno mi faccio la doccia, mi lavo i denti e mi faccio la barba. Quasi tutti i prodotti per l’igiene personale provengono da contenitori di plastica. La plastica e’ praticamente non degradabile in natura in si accumula nel nostro ambiente inquinando piante, organismi e -infine- noi stessi.
Per quale motivo i produttori di prodotti per l’igiene personale non brevettano contenitori per saponi, shampoo e dentifrici che siano biodegradabili? Chiediamolo a loro:
Questa lista e’ incompleta, perche’ moltissime multinazionali non forniscono dati sulle proprie emissioni di anidride carbonica. Tuttavi puo’ dare un’idea di chi inquina di piu’, anche se non lo dice.
Il segreterio generale delle Nazioni Unite sostiene che il mancato successo delle negoziazioni di Copenhagen sarebbe ingiustificabile dal punto di vista morale, sarebbe limitante anche dal punto di vista economico e politicamente stupido.
Queste sono le linee guida su cui stanno negoziando i Paesi dell’ONU:
* riduzione delle emissioni
* aiuto ai paesi poveri colpiti dai disastri ambientali
* incentivare tecnologie verdi
* finanziare i paesi poveri per dotarli di nuove tecnologie verdi
I due grandi imputati davanti al tribunale delle future generazioni sono USA e Cina, che assieme producono il 40% delle emissioni inquinanti e che sono piu’ preoccupati della loro crescita economica che del futuro del Pianeta.
L’Europa sta dando uno splendido esempio di leadership, ad esempio, con questo progetto che incarna le linee quida dell’ONU.
Il discorso di Obama alle nazioni Unite e’ stato bello, ma Obama non ha potere di portare avanti un negoziato, con un Senato USA pagato e agitato dalle lobby del Petrolio e del Carbone, dove Senatori come Inhofe negano il riscaldamento del pianeta.
Oggi a Sidney il cielo era arancione. Causa una tempesta di sabbia e polvere con pesanti conseguenze sul traffico automobilistico, sul traffico aereo locale. Le scuole sono state chiuse e gli abitanti della citta’ hanno indossato una mascherrina per evitare di respirare polvere. Le chiamate ai vigili del fuoco si sono moltiplicate poiche’ la polvere ha innescato numrosi allarmi antincendio.
L’Australia si sta diversificando sempre di piu’ e qualche anno fa enormi superfici di verde e boschi sono bruciate.
Sidney in futuro assomigliera’ sempre piu’ a Dubai o Adu Dhabi?
E in Italia? Ci sono seri pericoli di desertificazione cause incendi e riscaldamento climatico?
Sono le citta’ e non le nazioni ad avere il potere di mettere in moto politiche per la riduzione dei gas serra. A Dicembre ci sara’ un summit per discutere di politiche per ridurre i gas serra a Copenhagen. I ministri dei paesi di tutto il mondo negozieranno nuove norme per ridurre i gas serra e per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
Le negoziazioni si terranno a livello nazionale, ma l’applicazione delle decisioni prese sara’ messa in pratica a livello locale. Le autorita’ cittadine della maggior parte delle nazioni hanno il potere chiave in materia di generazione di energia, trasporto e controllo dei regolamenti sull’inquinamento delle fabbriche. Secondo il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite le scelte compiute dai governi delle citta’ in materia di riduzione dei gas serra hanno un peso che va tra il 50% ed l’80% del totale. Pertanto ogni accordo che venisse preso a Copenhagen dai capi delle nazioni sarebbe inutile se non venissero coinvolte le citta’. Ed e’ quindi necessario che le autorita’ cittadine inseriscano vincoli alla produzione di gas serra quando si trovano a pianificare le politiche di mobilita’, energia e edilizia. I governi delle citta’ hanno un interesse ulteriore al successo di questi progetti. Poiche’ il riscaldamento del pianeta portera’ siccita’, alluvioni e danni alle infrastrutture, stara’ a loro riscattere queste operazioni mettendo in sicurezza le reti di trasporto, le abitazioni ed i servizi basilari contro questi rischi.
A Londra ad esempio, il sindaco sta esaminando la proposta di rialzare le barriere del Tamigi nel caso in cui il livello del fiume salga piu’ del previsto. Gli argini esistenti, costruiti negli anni ’60, sono stati utilizzati piu’ del previsto a causa di acque piu’ alte del previsto
Secondo the Climate Group un’organizzazione che si perfigge di persuadere le grandi multinazionali a ridurre i gas serra le autorita’ locali sono gia’ consapevoli dei cambiamenti che devono operare. I sindaci delle citta’ di tutto il mondo hanno mostrato che e’ possibile muoversi velocemente per sviluppare strategie ambiziose per combattere il cambiamento climatico e politiche che non solo proteggeranno l’ambiente, ma che proteggeranno posti di lavoro.
Secondo un recente studio di Greenpeace si possono creare sette posti di lavoro nell’energia rinnovabile per ogni lavoro perso nelle industrie energetiche a combustibili fossili.
Secondo il Premio Nobel Michael Spence il prossimo vertice sul clima che si terra’ a Dicembre a Copenhagen e’ destinato al fallimento perche’ i Paesi Ricchi cercheranno di forzare i Paesi Poveri a impegnarsi a ridurre i gas serra nei prossimi 40 anni.
I Paesi Poveri, che hanno una responsabilita’ di gran lunga inferiore nella produzione di gas serra non vogliono ridurre la loro crescita economica e quindi non firmeranno simili impegni.
Il fallimento di questa conferenza portera’ a conseguenze terribili per il clima e per l’economia.
La tabella qui sotto riporta gli impegni di riduzione di gas serra:
Per chi si trovasse a Londra il 12 e 13 Settembre e volesse partecipare ad una serie di eventi culturali che promuovano la storia e la funzione del Fiume Tamigi, propongo di visitare questo sito per maggiori inormazioni.
Il 17 Settembre 2008 questo blog aveva previsto (seguendo le indicazioni del Professor Roubini) che l’economia sarebbe crollata in una profonda crisi finanziaria ed economica che sarebbe finita nel 2010.
Al 2010 ci siamo quasi arrivati e gia’ ora ci sono parecchi segnali che questa crisi finanziaria ed economica sta per finire, anche se ci sono sempre piu’ persone disoccupate, povere e senza lavoro. Queste persone sono spesso le persone piu’ deboli, anziane e con meno educazione.
Ma la ripresa sta arrivando e ci sono alcuni modi per cavalcarla, soprattutto se si puntera’ su uno o piu’ dei fattori indicati qui sotto. Ad ognuno di questi fattori e’ collegato un link a post precedenti di questo blog che hanno trattato l’argomento.
Cosa succederebbe se i nostri campi smettessero di produrre cibo a causa di una crescente mancanza d’acqua? Purtroppo lo osserveremo presto seguendo la difficile situazione di carestia idrica che sta attraversando l’India.
La Russia sara’ la Nazione in grado di trarre i maggiori benefici dal riscaldamento del pianeta e dallo scioglimento dei ghiacci del Polo Nord.
La Russia ha molte reserve di gas e petrolio in Siberia e nel circolo polare artico. Un clima piu’ mite renderebbe tali risorse piu’ facili ed economiche da sfruttare.
Questo potrebbe essere un gran beneficio per la Russia visto che oggi l’80% delle sue esportazioni e il 32% delle entrate governative dipendono dall’energia e da materie prime.
Inoltre, lo scioglimento del circolo polare artico fornirebbe alla Russia grossi vantaggi dal punti di vista dei trasporti. Tuttavia, alcune infrastrutture della Russia potrebbero essere dannegiate dallo scioglimento della tundra artica e sarebbero necessarie nuove tecnologie estrattive.
I californiani sono allarmati dall’invasione dei calamari giganti. Secondo alcuni la causa sarebbe un terremoto, secondo altri il cambiamento climatico.
I Neo Zelandesi hanno scoperto un calamaro gigante di 750 chili.
I Giapponesi i calamari giganti se li mangiano.
Secondo alcuni scienziati, la richiesta crescente di ika sushi e ika sashimi portera’ alla completa estinzione dei calamari giganti.
In Italia il ministro dell’ambiente e’ Stefania Prestigiacomoed e’ una politica di professione. Anche i predecessori del Ministro Prestigiacomo Alfonso Pecoraro Scanio ed Altero Matteoli sono politici di professione. Certo, non si puo’ mica pretendere di avere per forza un Premio Nobel come ministro dell’ambiente, soprattutto per un Paese piccolo ed ininfluente come l’Italia che non vince premi Nobel. Inoltre non e’ detto per forza che un politico di professione non possa essere un bravo ministro dell’ambiente. Pero’…
Secondo la stampa Giapponese i Paesi del G8 intendono firmare a L’Aquila un documento per impegnarsi a ridurre le emissioni di gas serra dell’80% entro il 2050. Ci sono pero’ alcuni problemi:
* Quale anno di partenza si vuole usare per conteggiare la riduzione delle emissioni? Un conto e’ partire dal 1960 o dal 1970, quando le emissioni di gas serra erano basse, un altro e’ partire da anni piu’ recenti. Cosa dicono gli scienziati in proposito?
* I Paesi non G8 come Cina, India e Brasile che emettono tanti gas serra seguiranno il “buon esempio” o si sentiranno presi in giro visto che l’attuale inquinamento l’hanno causato i Paesi del G8?
* I Paesi del G8 potrebbero non rispettare i loro impegni negli anni a venire, come sta avvenendo in Canada, che non e’ in grado di rispettare il trattato di Kyoto.
Chi controllera’ nel 2050 gli impegni presi dai Paesi del G8? Forse i nostri nipoti si ricorderanno di verificare le promesse fatte dai Potenti del Mondo nel 2009. Ma una simile verifica e’ talmente lontana nel tempo (e lontano dalla possibile rielezione degli attuali leader del G8) da destare il sospetto che tali riduzioni siano promesse da marinaio.
Ma la cosa piu’ ironica e’ che secondo alcuni studi il Polo Nord potrebbe essere gia’ sparito nel 2049.
Perche’ non impegnarsi invece a ridurre le emissioni di gas serra di una certa percentuale nei prossimi tre anni?
Qui sotto un filmato sulla riduzione dei ghiacci del Polo Nord dal 1979 al 2007.
Un recente studio ha preso in considerazione gli effetti del riscaldamento globale su varie grandi citta’ portuali. Tali citta’ vedranno nei prossimi anni un aumento della popolazione e dell’urbanizzazione, ma per via del cambiamento climatico e dell’innalzamento dei mari subiranno anche maggiori inondazioni e uragani.
Oggi almeno quaranta milioni di persone e circa il 5% del PIL mondiale sono a rischio. Entro il 2070 almento centocinquanta milioni di persone e circa il 10% del PIL mondiale potrebbero essere a rischio. Ma le previsioni potrebbero non essere cosi’ rosee.
La tabella qui sotto mostra le 20 citta’ con maggior rischio per numero di abitanti oggi e nel 2070.
Posizione
Nazione
Citta’
Popolazione a rischio oggi
Popolazione a rischio nel 2070
1
INDIA
Kolkata (Calcutta)
1,929,000
14,014,000
2
INDIA
Mumbai (Bombay)
2,787,000
11,418,000
3
BANGLADESH
Dhaka
844,000
11,135,000
4
CHINA
Guangzhou
2,718,000
10,333,000
5
VIETNAM
Ho Chi Minh City
1,931,000
9,216,000
6
CHINA
Shanghai
2,353,000
5,451,000
7
THAILAND
Bangkok
907,000
5,138,000
8
MYANMAR
Rangoon
510,000
4,965,000
9
USA
Miami
2,003
4,795,000
10
VIETNAM
Hai Phòng
794,000
4,711,000
11
EGYPT
Alexandria
1,330
4,375,000
12
CHINA
Tianjin
956,000
3,790,000
13
BANGLADESH
Khulna
441,000
3,641,000
14
CHINA
Ningbo
299,000
3,305,000
15
NIGERIA
Lagos
357,000
3,229,000
16
CÔTE D’IVOIRE
Abidjan
519,000
3,110,000
17
USA
New York-Newark
1,540,000
2,931,000
18
BANGLADESH
Chittagong
255,000
2,866,000
19
JAPAN
Tokyo
1,110,000
2,521,000
20
INDONESIA
Jakarta
513,000
2,248,000
La tabella qui sotto mostra il riscgio per la ricchezza delle citta’ costiere oggi e nel 2070.
Nel 2027, a trent’anni dalla ratifica del trattato di Kyoto, Matthew Glass si immagina il mondo cosi’:
* Il Sud Europa e’ un deserto assediato da flotte di immigrati civili Africani. Gli Eserciti del Sud Europa, controllati da regimi sempre piu’ xenofobi, tentano di affondare tali flotte
* L’Amazzonia brucia da ormai quattro anni senza che nesuno possa farci nulla
Secondo solarbuzz, la domanda di nuovi impianti solari e’ stata di 5.95 GW in tutto il mondo nel 2008. Di questi, 2.46 GW in Spagna, 1.86 GW in Germania, 0.36 GW in USA, 0.28 GW in Corea del Sud e 0.24 GW in Italia.
Nei prossimi anni ci sara’ un sostanziale aumento della popolazione. Molto probabilmente saremo 8 miliardi entro 20 anni e 9.3 miliardi entro il 2050.
Questo aumento della popolazione avra’ un forte impatto sull’ambiente. In primo luogo ci sara’ forte scarsita’ d’acqua. Circa il 50% della popolazione non avra’ acqua a sufficienza.
Inoltre, i rifiuti domesici ed industriali aumenteranno considerevolmente. Ed infine, se non impareremo ad usare un’energia piu’ pulita, ci sara’ un forte aumento di anidride carbonica e gas serra nell’atmosfera.
Entro la fine del ventunesimo secolo, il consumo di energia sara’ piu’ del doppio di quello attuale, con il risultato che le emissioni di anidride carbonica aumenteranno considerevolmente. Per diminuire i gas serra del 20%, si dovra’ generare almeno la meta’ dell’energia da fonti rinnovabili.
Se coprissimo anche solo il 5% dei deserti del pianeta con pannelli solari e li collegassimo alle citta’ che consumano energia poremmo produrre electtricita’ sufficiente a soddisfare i bisogni de pianeta.