Le cittá sono la ricchezza delle nazioni

Un nuovo modo di vedere l’economia

Archive for luglio 2008

Ma io quanti gas serra produco?

Posted by janejacobs su luglio 31, 2008

Il link qui sotto fornisce un sempice modo per calcolare il proprio contributo ai gas serra in ogni viaggio in auto o in aereo, dal consumo di elettricita’ o riscaldamento in casa.

Safe Climate

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Aumentare la produttivita’ dei gas serra

Posted by janejacobs su luglio 31, 2008

 

Le iniziative sul cambiamento climatico devono cercare di manetere due obiettivi: stabilizzare l’emissione di gas serra e mantenere la crescita economica. Per riconciliare questi due obiettivi e’ necessario aumentare la produttivita’ dei gas serra, cioe’ il PIL prodotto per ogni unita’ di gas serra emesso.

Per mantere parametri di crescita e di riduzione dei gas serra, la produttivita’ dei gas serra deve aumentare da $740 GDP per tonnellata di CO2e (*)oggi a $7,300 per tonnellata di CO2e entro il 2050. Un aumento di dieci volte. Tale aumento e’ simile a quello che si realizzo’ con la rivoluione industriale. Tuttavia, la “rivoluzione dei gas serra” deve avvenire in un terzo del tempo in cui e’ avvenuta la rivoluzione industriale se vogliamo mantenere lo stesso ritmo di crescita del PIL e ridurre i livelli di CO2e sotto le 500 parti per milione, un livello accettato da molti esperti come il massimo che si possa tollerare se si vogliono evitare catastrofi ambientali e climatiche irreversibili.

Il costo di questa rivoluzione ammonterebbe a circa l’1% del PIL da qui al 2030, ma sarebbeo soldi spesi bene. Visto che rappresentano una polizza assicurativa contro una catastrofe climatica globale. Alcuni ipotizzano che si potrebbero prendere a prestito oggi i soldi per ridurre il CO2e nei prossimi decenni, soldi che probabilmente i nostri pronipoti sarebbero felici di aver speso se saranno in grado di vivere in un pianeta simile a quello in cui viviamo oggi dal punto di vista ambientale (e non irrimediabilmente compromesso).

Se non riusciremo ad aumentare a produttivita’ dei gas serra che emettiamo, le conseguenze saranno grame. Gli esperti stimano che si debba abbattere l’emissione di CO2e per persona di circa 6 chili al giorno. A questi ritmi di produttivita’ dei gas serra, un essere umano dovrebbe scegliere fra un viaggio di 40km in un’auto con l’aria condizionata, l’acquisto di due magliette nuove (senza contare il viaggio al negozio), o mangiare due pasti. Pertanto, senza un aumento della produttivita’ dei gas serra, la stabilizzazione dell’inquinamento richiederebbe un drastrico cambiamento del nostro modo di vivere.

Tali cambiamenti avverranno solo se i governi e i leader mondiali collaboreranno insieme inseguendo un unico obiettivo, attraverso nuove politiche, nuovi regolamenti e risolvendo problemi di ripartizione delle risorse tra paesi sviluppati e meno sviluppati e tra diversi settori industriali.

 (*) Carbon dioxide equivalent, misura standard usata per misurare i gas serra

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Case automobilistiche Europee

Posted by janejacobs su luglio 31, 2008

La tabella qui sotto riporta le otto maggiori case automobilistiche Europee.

 

Societa’ Paese Numero dipendenti Vendite (€m) Profitti (€m) Debiti (€m)
Volkswagen Germania                             319,526              108,897                4,120            41,265
Daimler Germania                             274,999                99,399                3,979            42,868
Peugeot Francia                             207,800                60,613                   885            19,994
Fiat Italia                             190,208                58,529                1,953            11,187
Bmw Germania                             106,662                56,018                3,126            37,906
Renault Francia                             130,179                40,682                2,669            22,166
Audi Germania                               57,483                33,617                1,654             7,542
Scania Svezia                               35,892                  8,702                   881              3,216

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Popolo di vecchi

Posted by janejacobs su luglio 31, 2008

La generazione di chi e’ nato fra la fine della seconda querra mondiale fino agli anni ’60 e’ chiamata generazione baby boom, visto il boom delle nascite che si e’ registrato in quegli anni. Oggi questa generazione, negli Stati Uniti conta quasi 80 milioni di persone. Essi hanno raggiunto livelli record di redditi, generato un grande ammontare di ricchezza e crescita economica. Ma hanno anche speso a livelli record, non hanno risparmiato abbastanza e hanno accumulato livelli record di debiti. Ora la maggior parte di questi baby boomers che ha fra i 50 e i 60 anni e’ impreparato per la pensione perche’ non ha risparmiato abbastanza.

L’invecchiamento di questa proporzione numerosa di persone rappresentata da questa generazione portera’ ad una minore crescita economica per i prossimi decenni.

Una soluzione per fare in modo che i baby boomers non si impoveriscano troppo e’ quella di farli lavorare piu’ a lungo. Maggior lavoro procurerebbe piu’ ricchezza ai singoli individui e all’economia in generale.

Negli USA, l’85% dei baby boomers si aspetta di lavorare piu’ a lungo nel corso della propria vita. Tuttavia, spesso il sistema lavorativo non incentiva i lavoratori a restare piu’ a lungo nel mercato del lavoro, incluso il costo della sanita’, delle pensioni e la mentalita’ spesso ostile dei datori di lavoro verso gli impiegati piu’ anziani. Risolvere questi tre problemi aiuterebbe a migliorare le condizioni di vita delle generazioni che si affacciano alla pensione e alle generazioni future.

 

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Energia dalle onde Hawaiane

Posted by janejacobs su luglio 30, 2008

 Il video qui sotto mostra il tentativo la creazione di un impianto energetico utilizando l’energia delle onde nell’Oceano Pacifico presso la Hawaii. Tale creazione risale al 1980.

L’impianto consisteva in un lungo tubo di polietliene, in grado di generare energia dai complessi movimenti dell’Oceano. Il tubo e’ stato installato anche grazie all’aiuto dei sub delle Hawaii. L’impianto non produceva alcun inquinamento e non richiedeva alcun combustibile per funzionare all’infuori della forza dell’Oceano.

Non mi e’ chiaro perche’ una simile costruzione sia fallita. Costi troppo alti? Complicazioni di tipo ingegneristico? Scarsa produzione di energia al di sotto delle aspettative? Intralci dalle lobbies del petrolio e dell’energia nucleare?

 

 

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Le borse per la pubblicita’

Posted by janejacobs su luglio 30, 2008

 A New York presso la Mediamath.com ci sono decine di analisti che spendono tutta la giornata di fronte a schermi di computer, ma anziche’ analizzare l’andamento dei titoli azionari, analizzano il mercato della pubblicita’ su Internet.

Essi misurano l’attivita’ nelle borse della pubblicita’ dove le societa’ fanno offerte per piazzare gli spazi pubblicitari disponibili sui siti web dei vari quotidiani e TV online o dei siti che attraggono il maggio numero di lettori.

Per ora la Mediamath commercia banner online solo quando sono disponibili sul momento, ma la societa’ sta lavorando anche a strategie piu’ complesse utilizzando derivati, opzioni e mercati secondari, prendendo a prestito dalla finanza molte delle sue strategice che ha intenzione di lanciare.

I grandi siti web di quotidiani e TV online non sempre riescono a vendere tutti i banner ai prezzi che vogliono, pertanto, quando hanno un inventario di banner troppo elevato si rivolgono ad intermediari come Mediamath.com che compra al prezzo di $1 dei banner che normalmente sarebbero venduto a $20 cercando di lucrare un guadagno.

A differenza pero’ degli intermediari pubblicitari tradizionali, Mediamath.com e’ una vera e propria borsa della pubblicita’ online, hanno costi di intermediazione inferiori e consentono di analizzare il rendimento (numero di visitatori, numero di click, ecc.) di ogni singolo banner.

Le maggiori societa’ di internet possiedono gia’ borse della pubblicita’ online: Yahoo possiede Right Media, Google possiede DoubleClick; Microsoft possiede AdECN.

Sta iniziando anche a sorgere un piccolo gruppo di individui che cercano di speculare individualmente sulla pubblicita’, un po’ come i bagarini fanno con i biglietti della partita allo stadio o come coloro che giocano in borsa.

La crescita di queste nuove borse va senz’altro a portare benefici ai pubblicitari, i quali possono provare molti tipi diversi di pubblicita’ avendo risposte in breve tempo e quindi minimizzando i tempi di risposta del pubblico senza le costose indagini di mercato tradizionali. Esse inoltre aiutano i siti di giornali e TV online a smaltire in breve tempo gli inventari di banner invenduti.

Qui sotto una lista delle principali borse della pubblicita’. Molte di esse sono alla ricerca di personale qualificato.

Adsdaq

Traffiq

AdBidCentral

Invite Media

Right Media

AdECN

DoubleClick

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Videogioco dell’energia

Posted by janejacobs su luglio 30, 2008

Una grossa compagnia petrolifera ha lanciato un videogame gratuito (immagine qui sopra) per stimolare il dibattito su come fornire energia alle nostre citta’ in futuro.

E’ anche possibile fornire commenti. Il link e’ qui.

Per giocare fare click su Play Energyville > in basso a destra.

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Damien Hirst

Posted by janejacobs su luglio 28, 2008

Divenuto famoso per una serie di animali morti ed imbalsamati, il quarantenne Damien Hirst e’ uno dei piu’ famosi e pagati artisti contemporanei. Le sue due ultime creazioni sono rappresentate qui sotto: “per l’amore di Dio” e’ un teschio di platino con incastonati piu’ di 8,000 diamanti purissimi. Piu’ sotto, il “Vitello d’oro” sara’ messo all’asta a Settembre e si pensa potrebbe raccogliere fino a $24 milioni.

 

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Jane Jacobs su Toronto

Posted by janejacobs su luglio 28, 2008

Alla fine di questo breve post si puo’ trovare una bella intervista in cui Jane Jacobs nell 1969 che parla della citta’ di Toronto, citta’ in cui si era da poco trasferita dopo aver lasciato New York.

Verso la fine dell’intervista, Jane Jacobs parla dell’importanza dei quartieri per evitare la segregazione razziale, segregazione che spesso si effettua tagliando e dividendo le citta’ con grandi strade a molte corsie. Tali strade dovrebbero facilitare la circolazione delle auto, ma finiscono per creare piu’ congestione nelle citta’ e spesso anche segregazione sociale e razziale.

Clicca qui sotto per vedere

JANE JACOBS

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Batterie del futuro

Posted by janejacobs su luglio 27, 2008

Un atomo di litio

In futuro si potra’ ricaricare il proprio cellulare o computer portatile una volta ogni sei mesi o circolare con un’automobile elettrica ricoprendo centinaia di chilometri senza mai fare benzina e senza emettere gas serra? I ricercatori di mezzo mondo sono disperatamente alla ricerca della nuova pietra filosofale: una tecnologia che permettera’ batterie super potenti. Grazie al prezzo elevato del petrolio e al surriscaldamento del pianeta, sempre piu’ soldi vengono spesi per la ricerca sulle batterie.

Nel 1996 la General Motors lancio’ la EV1, un veicolo che avrebbe dovuto iniziare la produzione in larga scala di automobili elettriche. Ma il progetto si areno’ perche’ il prototipo era in grado di coprire solo 110 chilometri di distanza e perche’ il rifornimento di energia elettrica richiedeva parecchie ore. Oggi circa una dozzina di case automobilistiche lavorano su progetti relativi ad auto elettriche. La Toyota ha lanciato con successo la Prius ibrida e sia la Toyota che la General Motors sperano di poter produrre su larga scala veicoli che si ricarichino ad energia elettrica entro il 2010.

La tecnologia che permette alle batterie di operare sta migliorando rispetto al passato. Batterie ricaricabili al litio-ione simili a quelle dei telefoni cellulari dovrebbero in futuro permettere a varie componenti delle nuove auto, ormai sempre piu’ elettroniche, di ricaricarsi. Le batterie al litio-ione in genere sono molto leggere, non hanno effetti “memoria” (ovvero non soffrono una perdita di capacita’ quando si scaricano completamente, e se prodotte su ampia scala potrebbero essere meno care delle loro rivali operanti a nichel,metallo e idrato che si trovano nella Prius.

Il problema delle batterie al litio-ione e’ che possono diventare instabili se sono in presenza di temperature elevate o se si ricaricano troppo. Due anni fa la Sony dovette ritirare dal mercato molte batterie al litio-ione dai suoi computer portatili perche’ prendevano fuoco a causa di un difetto di produzione. L’esplosione di una batteria al litio-ione nel motore di un’auto in corsa potrebbe fare decine di morti e feriti e causerebbe danni inimmaginabili ai produttori di auto che dovessero mettere in commercio una batteria con simili difetti.

Stupisce che a piu’ di duecento anni dall’invenzione della batteria da parte di Alessandro Volta sul principio di reazioni chimiche fra diversi materiali siano stati fatti cosi’ pochi passi avanti.

Per la maggior parte del ventesimo secolo ad esempio, le batterie ricaricabili usavano prevalentemente la tecnologia al piombo acido (utilizzate prevalentemente nelle automobili) e al nichel cadmio (usate ad esempio nei computer portatili). Questi tipi di batterie non sono particolarmente efficienti, ma costano poco.

Negli ultimi vent’anni sono state inventati due nuovi tipi di batterie ricaricabili: le batterie al nichel metal idrato hanno rimpiazzato le batterie al nichel cadmio. La Toyota ha ripreso queste batterie per la sua auto ibrida. Il secondo tipo di batterie inventato negli ultimi anni sono quelle al litio-ione, un’evoluzione delle batterie al litio precedentemente usate negli orologi e negli impianti acustici. Il pregio principale del litio e’ la sua leggerezza. Le batterie al litio-ione, pero’ non usano la forma metallica del litio per evitare instabilita’  che si creavano durante la ricarica. La Sony mise in commercio le batterie al litio-ione per la prima volta nel 1991. Oggi tali batterie rappresentano circa il 70% del totale del mercato delle batterie per telefonini ed altri apparecchi elettronici portatili.

Oggi i principali centri di ricerca per nuove batterie piu’ efficienti possono essere trovati ai link delle universita’ o imprese qui sotto:

Lawrence Berkeley National Laboratory

Compact Power

University of Texas

Massachusetts Institute of Technology

Johnson Controls

General Motors

Toyota

Se i chip hanno raddoppiato la loro potenza ogni due anni negli ultimi 40 anni, le batterie hanno avuto un progresso piuttosto lento nei loro duecento anni di storia da Alessandro Volta ad oggi. C’e’ da sperare che l’elevato prezzo del petrolio e il cambiamento climatico del pianeta diano una scossa al mondo della ricerca perche’ attragga maggiori investimenti a dare migliori risultati.

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Tetti d’erba

Posted by janejacobs su luglio 27, 2008

In Scandinavia sui tetti di molte case di campagna si fa crescere l’erba sui tetti. Perche’?

I tetti ricoperti di terra e di erba hanno temperature piu’ stabili, fresche d’estate e calde d’inverno. Un altro vantaggio di questi tetti e’ che in genere non hanno infiltrazioni, perche’ la terra assorbe l’acqua.

Alcuni architetti moderni come Andrew Maynard (link qui) stanno cercando di ricreare queste tecniche con l’aiuto di moderne tecnologie e ritengono di riuscire a studiare volumi idonei a creare temperature stabili di 22 gradi. Ma e’ possibile creare simili benefici in case di cemento?

Qui sotto un progetto di tetto d’erba di Andrew Maynard.

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Impianti a carbone e anidride solforosa

Posted by janejacobs su luglio 27, 2008

L’anidride solforosa e’ uno dei principali gas inquinanti emessi dagli esseri umani. Questo gas puo’ avere un impatto sulla salute umana e danneggiare l’ambiente.

L’aumento della domanda di energia ha provocato la creazione di impianti elettrici di maggiori dimensioni e di ciminiere sempre piu’ alte per disperdere gli scarti di queste emissioni. In molti casi, le alte ciminiere hanno parzialmente ridotto l’inquinamento, ma hanno dato luogo a dispute transfrontaliere. L’inquinamento di alcune ciminiere USA si e’ riversato sui laghi e sulle foreste del Canada, in altri casi, emissioni nocive provenienti daall’Europa Centrale ed Orientale si sono riversate sui paesi scandinavi.

A livello globale la legislazione sulle emissioni di gas nocivi sono nate negli anni ’70. Negli Stati Uniti il Clean Air Act ha posto limiti sulle emissioni ed in Europa le legislazioni nazionali sono state armonizzate da una direttiva del 1988 chiamata Large Combustion Plant Directive.

L’emissione di anidride solforosa dipende dal contenuto di zolfo all’interno del carbone. Esso puo’ variare da meno di 0.3% a piu’ di 4%. Il carbone commerciato a livello internazionale solitamente contiene meno del 1.5% di zolfo.

I provvedimenti per ridurre l’anidride solforosa riguardano generalmente una sostituzione della fonte energetica (ad esempio il passaggio al gas naturale o al carbone a basso contenuto di zolfo) o il controllo delle emissioni di anidride solforosa.

Lo zolfo e’ presente nel carbone sia a livello di pirite che di zolfo organico. In principio, lo zolfo puo’ essere eliminato dal carbone prima, durante o dopo la combustione, In pratica, la rimozione dello zolfo attraverso una depurazione del carbone e’ limitata ad alcuni tipi di piriti.

In Italia, gli impianti a carbone si trovano a Brindisi, Vado Ligure, Fusina, Fiumesanto, Sulcis, La Spezia, Monfalcone, Genova, Marghera e Bastardo..

Fonte: greenpeacedti

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Lo sviluppo economico e’ un processo “fai da te”

Posted by janejacobs su luglio 26, 2008

Lo sviluppo’ e’ un processo “fai date”; un’economia o si sviluppa da se’ o non si sviluppa. Tutte le economie sviluppate del nostro tempo  sono state arretrate in qualche tempo del passato, ma hanno trovato una via per superare la loro arretratezza e hanno trovato ciascuna una via originale allo sviluppo. Tali economie hanno accumulato esperienze e hanno saputo dimostrare come ci si possa sviluppare.

Storicamente, troviamo due caratteristiche principali: la dipendenza delle citta’ arretrate le une dalle altre, e l’improvvisazione economica.

Lo Scia’ di Persia e Pietro il Grande (vedi allo Scia’: qui) e i loro consiglieri erano ben lontani dal sentiero della costruzione di uno sviluppo economico in quanto provavano a forzare lo sviluppo in maniera semplicistica, come se lo sviluppo fosse una semplice transazione commerciale con le economie piu’ avanzate, come se lo sviluppo si potesse comprare.

Lo Scia’ di Persia e Pietro il Grande (link a Pietro il Grande: qui)facevano affidamento su questo principio e hanno distrutto le loro economie locali, le loro piccole imprese che erano ad uno stato piu’ arretrato ma piu’ armonioso. Hanno distrutto il processo di sperimentazione dei loro piccoli imprenditori locali sperimentavano, rischiando il proprio lavoro ed il proprio capitale, cosa fosse utile e profittevole in quelle regioni.

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La rinascita della Ruhr

Posted by janejacobs su luglio 26, 2008

Il porto di Duisburg

Come ai tempi della Gallia di Giulio Cesare, la Westphalia a Nord del Reno e’ divisa in tre parti: la ricca Rhineland, la benestante Westphalia e la povera Ruhr al Sud. Tuttavia la Ruhr non e’ piu’ cosi’ povera. Quasi un milione di posti di lavoro e’ scomparso delle industrie pesanti e dell’estrazione i carbone negli anni ’50, ma la Ruhr sta ricreando gradualmente questi posti di lavoro svilupando alcune industrie piu’ pulite. La crescita della Ruhr e’ stata superiore alle altre due parti dello Stato tedesco della Westphalia a partire dal 2001 fino al 2005. E questa crescita ha portato alla formazione di nuovi posti di lavoro.

Lo scorso anno, la decisione di abolire gradualmente i sussidi all’industria del carbone entro il 2018 ha liberato nuove energie e cambiato modi di pensare da una mentalita’ che era soltanto abituata a pensare solo in termini di industria pesante e aiuti pubblici. L’ultima miniera di carbone di Duisburg sta per chiudere. Ma la citta’, che e’ uno dei porti di fiume piu’ grandi del mondo, usera’ la sua posizione strategica sul Reno e sul fiume Ruhr per trasportare via nave i beni fra Anversa e Rotterdam. Grazie al boom del commercio internazionale, la disoccupazione a Duisburg e’ calata dal 17% al 13%.

Nuovi distretti industriali si stanno sviluppano anche in altre zone della regione. Un gruppo di universita’ e ospedali si stanno specializzando in ricerca e produzione farmacologica e biotecnologica. Una delle quattro grandi societa’ energetiche tedesche e’ basata ad Essen; un’altra a Dusseldorf. La Nokia ha recentemente chiuso uno stabilimento nella vicina Bochum, attraendo lo sdegno della stampa locale e dei sindacati dopo aver tagliato 2.300 posti di lavoro. Ma la stampa ed i sindacati hanno fatto meno rumore quando la Blackberry ha aperto un nuovo centro di ricerca, creando 500 posti di lavoro. I lavori nelle acciaierie non ci sono piu’, ma la produzione ed i profitti vanno a gonfie vele; la piu’ moderna acciaieria del mondo (quasi completamente automatizzata) ha da poco aperto i battendi a Duisburg.

La trasformazione economica di questa regione e’ pero’ ancora incompleta. La trasformazione ha interessato di piu’ la parte meridionale della regione di quella settentrionale. Ma anche a Duisburg, dove il boom economico si e’ fatto sentire di piu’, le vecchie abitudini cambiano piu’ lentamente delle industrie che hanno ormai chiuso. Meno del 30% dei giovani scelgono di andare all’universita’, una percentuale inferiore alla media della regione (37%).

Il progresso sarebbe piu’ rapido se ci fosse maggiore collaborazione. Ma la Ruhr e’ divisa in 53 municipalita’, molte delle quali sono restie a condividere il potere o le risorse. Ogni distretto insiste ad operare un propriopiano finanziario ed un proprio sistema di trasporti, creando gelosie, sprechi ed inefficienze.

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Foto spaziali

Posted by janejacobs su luglio 25, 2008

Le foto qui sotto sono state scattate dai satelliti della NASA e sono state ritoccate al computer. Spero vi piacciano.

guinea_hires.jpg

aleutian

atlas_hires.jpg

carnegie_hires.jpg

Potete trovare piu’ foto di questo tipo qui

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Passaporto digitale per il cibo

Posted by janejacobs su luglio 23, 2008

 

Chi mangia una mela oggi sa che proviene dal negozio di frutta o dal supermercato sotto casa. Chi mangera’ una mela fra cinque anni sapra’ che proviene da un albero del Trentino di quinta generazione, raccolta il 6 luglio, mai trattata con pesticidi, trasportata in un camion con aria condizionata al mercato locale e che ha 65 calorie.

Usando dei codici a barre speciali, etichette digitali e sensori speciali si potranno ottenere infomazioni precise sul cibo che si acquista. Inotlre, sara’ possible sapere se la produzione del cibo ha avuto un impatto sull’ambiente e quanto questo impatto misura, il che dovrebbe avvantaggiare i prodotti piu’ sostenibili dal punto di vista dell’impatto ambientale.

Il carrello della spesa diverra’ piu’ intelligente. Quando si mettera’ un articolo nel carrello, esso leggera’ il passaporto digitale dell’articolo e controllera’ ad esempio se quell’articolo e’ compatibile con la propria dieta.

Le carte di fidelizzazione dei supermercati avviseranno iI consumatori attraverso e-mail, messaggi sms o chiamate al telefono, se alcuni articoli stanno scadendo marcendo nel proprio frigorifero.

Fonte: IBM

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Medici con super-poteri

Posted by janejacobs su luglio 23, 2008

 

Grazie alla rappresentazione del corpo umano in tre dimensioni sara’ possible visitare il proprio medico anziche’ con numerose cartelle cliniche con un avatar che cammina, parla e ha una rappresentazione umana del corpo umano.

Il dottore puo’ fare click su una parte specifica del corpo dell’avatar, come ad esempio il cuore, e vedere istantaneamente la storia medica, i test, i risultati delle diagnosi del paziente.

E’ anche possible accedere a visualizzazioni 3D e a registraioni audio del battito cardiaco in una scala e con una risoluzione maggiori a quelle di oggi. Il computer fara’ automaticamente confronti con le visuali e gli audio di centinaia di migliaia di pazienti con simili trascorsi medici, e le diagnosi ed i trattamenti saranno molto pui’ precisi.

L’esplosione di informazioni mediche e l’emergere di tecnologie di visualizzazione che un tempo erano un’esclusiva solo dei piu’ incalliti geni dei computer trasformeranno il modo con cui i medici faranno le loro diagnosi ed effettueranno le cure.

In effetti, i medici avranno dei super-poteri; delle tecnologie che consentiranno loro di avere una vista a raggi x, un udito in grado di ascoltare il battito cardiaco nei minimi dettagli, e modi di organizzare le informazioni su come effettuare i trattamenti e le cure usando il corpo umano come archivio dati.

Fonte: IBM

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Palestina terra perduta

Posted by janejacobs su luglio 23, 2008

 

E’ una triste ironia il fatto che una terra la cui bellezza senza tempo sia sopravvissuta senza grandi cambiamenti dai tempi della Bibbia sta per essere trasformata da un popolo che fonda sulla Bibbia la propria identia’. Gli insediamenti israeliani si espandono inarrestabili nella Cisgiordania; grandi strade “sfondano” le dolci colline terrazzate; le zone ancora selvagge sono diventate parchi nazionali a cui i palestinesi non hanno accesso; e i villaggi Arabi che un tempo si mescolavano armoniosamente al paesaggio circostante ora sono ghetti assediati.

Raja Shehadeh, un avvocato e scrittore di Ramallah, ha utilizzato la legge internazionale ed Israeliana per combattere l’esproprio della terra dei Palestinesi. Per anni ha lottato con forza e costanza in vari tribunali anche quando si rendeva conto che il governo Israeliano, determinato ad impossessarsi di territori vitali a Gerusalemme Est ed in Cisgiordania, non si curava delle sue critiche. In fin dei conti e’ stato il suo popolo che lo ha costretto a riconoscere la sconfitta: nel 1993 gli accordi di Oslo, secondo Shehadeh, hanno anteposto i principi di mutuo riconoscimento e di creazione di due stati separati al processo Israeliano di colonizzazione che stava tagliando in due uno dei due Stati.

Una consolazione per Shedaheh era passeggiare per le aree ancora non costruite. Il suo libro “Palestinian Walks”, un libro breve, ma scritto splendidamente, racconta sei passeggiate fra il 1978 ed il 2006. Il libro descrive le scene attorno a lui, il colore dei fiori selvatici, l’odore delle erbe, le gazzelle grige, le rocce che “sembra siano esplose dalla terra, piccole isole emerse da un mare verde” – ma ogni passeggiata porta il lettore con gentilezza attreverso le sue conversazioni con i suoi compagni, ai suoi ricordi, ai suoi incontri ad una tema specifico.

Questi temi spaziano dal ricordo di un vecchio e rozzo parente lontano quando ballava di gioia attorno alla sua casa si pietra appena costruita con l’aiuto della sua giovane moglie, alle frustrazioni delle sue battaglie legali, all’incontro con un colono israeliano che pappagalleggiava il gergo senza senso degli ufficiali israeliani ma che amava disperatamente quella la terra e che invitava lo scrittore a ripararsi dalla pioggia e condividere qualche tiro della  sua pipa.

Arrivati alla sesta passeggiata, il protagonista inizia a camminare con molta piu’ circospezione, sapendo che rischia di essere arrestato dalla polizia o ferito dagli spari di un colone sospettoso. Si lamenta degli eventi che hanno reso i Palestinesi “stranieri sgraditi, insicuri e molestati nella propria terra”. I lettori che accompagnano lo scrittore in queste passeggiate e che tremano con lui davanti ai dirupi rocciosi (Shedahe soffre di vertigini) potrebbero trovarsi ad echeggiare il suo lamento per una terra bella e romantica che sta scomparendo

Il libro si puo’ ordinare qui.

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Lovanio, una citta’ per l’Universita’

Posted by janejacobs su luglio 23, 2008

Leuven-Oude-Markt.jpg

 Una breve descrizione del progetto architettonico della cittadella universitaria di Lovanio in una presentazione dell’architetto Michel Woitrin.

L’Università di Lovanio è stata creata nel 1425 dal papa Martino V, nella città di Lovanio, una regione di lingua olandese. Per diversi secoli, la lingua parlata all’Università era il latino. Dopo la Rivoluzione francese, l’Università venne chiusa. Nel 1834 viene riaperta dai vescovi belgi. La lingua parlata all’Università è in prima battuta il francese, inseguito il fiammingo. Dal 1963, e in particolare dopo il 1968 i fiamminghi più radicali esigono la partenza dei francofoni. Le autorità della sezione francofona dell’Università finiscono per accettare l’idea di lasciare Leuven in cambio di garanzie giuridiche e finanziarie.
Nasce allora il “sogno” o il “grande disegno” di costruire una piccola città universitaria il più possibile “normale” e non un “ghetto-campus-torre d’avorio” tanto in voga all’epoca.
L’ideazione della città prende forma nel corso di 5 anni dal 1963 al 1968 attraverso riflessioni, viaggi di studio, preparativi segreti. Si acquista un terreno libero, di 920 ettari, con i finanziamenti statali, a prezzo conveniente, appena a 30 Km di distanza da Bruxelles, nella regione francofona Brabant wallon,
situato tra la ferrovia Bruxelles-Namur e l’autostrada Bruxelles-Namur.
I 920 ettari sono suddivisi come segue:
-350 ettari per la città in senso stretto (compresa in un cerchio di raggio di 1 km corrispondente a una dimensione pedonale di una città del XII secolo)

-150 ettari, poi diventati 200 ettari, poi 250 ettari per il Parco scientifico (+ di 100 imprese, 4.000 occupati)

-200 ettari di foresta da conservare (18 cervi)

-una riserva di terreni per la realizzazione di progetti di espansione, o per correggere gli errori passati.
 
I principi del piano direttore del 1970:
1. una città a scala umana
2. il luogo rappresenta l’elemento generatore della città (la vallata, le piccole colline devono essere preservate e definire i futuri quartieri)
3. l’Università deve essere integrata nella città (mixité generalizzata)
4. l’Università è il motore della città
5. la città è pensata prima di tutto per i pedoni (per il dialogo)
6. realizzare fin dall’inizio un’atmosfera urbana
7. concepire un processo flessibile
8. immaginare un centro urbano dal “volto umano” (con diversi
tipi di animazione urbana)
9. una città integrata con l’ambiente (definita da un margine evidente)

  E’ difficile spiegare agli urbanisti che un’Università desideri realizzare non un campus-ghetto ma una città “vera”.   Ma oltre la programmazione in cifre era necessario “fare” urbanistica e architettura. A questo scopo l’Università crea il gruppo UA (Urbaniste et Architecture).

Lo dirige Raymond Lemaire professore universitario né urbanista, né architetto, né ingegnere ma docente di storia dell’arte all’

-città del dialogo (tra facoltà, tra gruppi sociali, tra gruppi di età diversa…), ovvero massima mixité in ogni quartiere della città

-rifiuto di un’urbanistica alla maniera di Le Corbusier.

-città ispirata alla città storica (dimensione, volumi, circolazione), lo spazio pubblico si articola in piccole piazze (“traboules” come i passaggi stretti di Lione); si parlava di un’atmosfera urbana italiana; una sorta di urbanistica neomedioevale (fatto salva l’area dell’aula magna realizzata in ferro e vetro)-la densità dei luoghi, lo spirito di dialogo che si respira nella città evocano un “braciere di anime”. Recentemente il Rettore di Bruxelles ha sottolineato la difficoltà di realizzare un “quartiere latino” in una grande città. 

-si tratta di una città artificiale (o meglio “volontariste” ovvero nata dalla volontà). L’espressione di questa volontà può arrivare fino a concepire quartieri di case unifamiliari per non-studenti.

Lo Stato Federale belga, che per una decisione presa a maggioranza dal Parlamento ha deciso di cacciare l’Università francofona dalla città di Louvain, stabilisce di dare all’UCL l’opportunità di “risorgere” altrove su un luogo scelto liberamente dall’Università stessa.
Lo Stato garantisce prestiti all’1,25% per l’acquisto di terreni, la costruzione di laboratori, alcune migliaia di stanze per gli studenti, ospedali… (circa 15 miliardi di franchi belgi ossia 375 Mio di euro fin dalle prime richieste).
Tuttavia per realizzare una città “normale” è necessario attirare investimenti privati: residenti, laboratori privati, stanze per studenti date in affitto dai residenti…
Per attirare investimenti è necessario predisporre un progetto di qualità capace di attirare famiglie e investitori (e consentire l’emissione di certificati immobiliari “Immolouneuve”).
 L’Università conta 20.000 studenti.
 L’Università e la ricerca sono povere ma decise a trovare nuove strade di finanziamento.
 Le antiche fattorie (due del XII secolo) accolgono attività di teatro (J. Vilar) e musica (Biéreau)
L’atmosfera universitaria è minacciata dall’arrivo di investimenti privati dominanti (cinema nella grande place), gallerie commerciali (30.000m2 commercio/ ufficio, 22.000m2 residenziali)
Il cinema ha superato per importanza percettiva la Biblioteca centrale.
La civiltà dell’automobile minaccia il progetto urbano: si cerca di tenere sotto controllo la presenza delle auto almeno nel centro città. Sono andate perdute troppe occasioni di valorizzazione dello
spazio pubblico, specialmente delle piccole piazze. La piscina e la Hall des sports sono state localizzate male.
In futuro è necessario prevedere l’arrivo a LLN della rete RER per spingere i visitatori a utilizzare il trasporto su ferro è necessario pensare a lungo termine e correggere gli errori del passato. I terreni disponibili ci sono e sono sufficienti per prevedere sviluppi a lungo termine… è possibile ancora sognare su numerosi ettari!

 Fonte: abitare la citta’ 

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Maggiori compagnie aeree d’Europa

Posted by janejacobs su luglio 23, 2008

Nome   Paese   Numero dipendenti 2007   Fatturato 2007 (€m)   Utile 2007 (€m)   Indirizzo web
AEROFLOT   Russia   14700                   2,365                      190   http://www.aeroflot.ru
AIR FRANCE-KLM   Francia   104659                 24,114                      748   http://www.airfrance.com
BRITISH AIRWAYS    Regno Unito   45140                 10,941                      850   http://www.bashares.com
DEUTSCHE LUFTHANSA   Germania   106307                 22,420                   1,655   http://www.lufthansa.com
EASYJET    Regno Unito   5493                   2,247                      190   http://www.easyjet.com/
IBERIA    Spagna   21574                   5,304                      327   http://www.iberia.com/
RYANAIR    Irlanda   5262                   3,392                      488   http://www.ryanair.com
SAS    Svezia   24900                   5,620                        69   http://www.sasgroup.net

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