Le cittá sono la ricchezza delle nazioni

Un nuovo modo di vedere l’economia

Archive for aprile 2009

Vasco Rossi, Sally

Posted by janejacobs su aprile 30, 2009

Attendo con impazienza il concerto del primo Maggio del piu’ bravo e popolare poeta Italiano vivente. So che si appresta a cantare anche Sally, una delle sue canzoni piu’ tristi e nostalgiche. Nella storia della lingua Italiana, Petrarca, Tasso, Parini e D’Annunzio hanno scritto bellissime poesie. Ecco, io credo che Vasco Rossi ha scritto una poesia bella almeno quantole loro piu’ belle poesie parlando della signora Sally, una donna sui quaranta negli anni novanta. Al video, segue il testo.

Sally cammina per la strada senza nemmeno
guardare per terra
Sally è una donna che non ha più voglia
di fare la guerra
Sally ha patito troppo
Sally ha già visto che cosa
ti può crollare addosso !
Sally è già stata punita !
per ogni sua distrazione o debolezza
per ogni candida carezza
data per non sentire l’amarezza
senti che fuori piove
senti che bel rumore…

Sally cammina per la strada sicura
senza pensare a niente
ormai guarda la gente
con aria indifferente
sono lontani quei momenti
quando uno sguardo provocava turbamenti
quando la vita era più facile
e si potevano mangiare anche le fragole
perché la vita è un brivido che vola via
è tutto un equilibrio sopra la follia
…sopra follia !
senti che fuori piove
senti che bel rumore…

Ma forse Sally è proprio questo il senso…il senso…
del tuo vagare
forse davvero ci si deve sentire
alla fine un pò male
Forse alla fine di questa triste storia
qualcuno troverà il coraggio
per affrontare i sensi di colpa
e cancellarli da questo viaggio
per vivere davvero ogni momento
con ogni suo turbamento
e come se fosse l’ultimo…

Sally cammina per la strada leggera
ormai è sera
si accendono le luci dei lampioni
tutta la gente corre a casa davanti alle televisioni
ed un pensiero le passa per la testa
“forse la vita non è stata tutta persa”…
“forse qualcosa s’è salvato”…
“forse davvero…non è stato poi tutto sbagliato”…
“forse era giusto così!?!”….
……..eheheheh!………
forse ma forse ma sì..!!

cosa vuoi che ti dica io
“senti che bel rumore”…

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Cos’e’ l’influenza suina

Posted by janejacobs su aprile 27, 2009

Cos’e’ l’iinfluenza suina?

L’influenza suina e’ una malattia respiratoria che infetta i maiali. Tale influenza e’ causata dall’influenza di tipo A e colpisce a intervalli piuttosto regolari i maiali. Questa influenza causa febbre alta, ma e’ raramente mortale. Generalmente circola in Autunno ed in Inverno, ma puo’ circolare per tutto l’anno. Ci sono molti tipi diversi di influenza suina e umana ed i virus di queste influenze mutano continuamente.

 

L’influenza suina puo’ contagiare l’uomo?

L’influenza suina normalmente non contagia gli uomini. Quando questo accade, generalmente contagia le persone che allevano i maiali. Ci sono stati anche rari casi in cui l’influenza suina e’ stata trasmessa da uomo a uomo. Si pensa che il contagio da uomo a uomo avvenga per via aerea (starnuti, tosse, ecc.).

 

L’epidemia di influenza suina nel Messico viene trasmessa da uomo a uomo. Questo e’ un nuovo tipo di influenza?

L’Organizzazione Mondiale della sanita’ ha confermato che almeno in alcuni casi il viru dell’influenza suina che sta colpendo il Messico e gli Stati Uniti non e’ mai stato visto prima. Questo virus e’ una versione del virus H1N1, un virus tipico dell’influenza che generalmente colpisce gli uomini, ma con un materiale genetico leggermente diverso. I virus influenzali generalmente mutano materiale genetico e questo nuovo virus sembra possa infettare sia animali che uomini.

 

Che pericolo c’e’?

I sintomi dell’influenza suina negli uomini sono simili a quelli dell’influenza normale. Tra questi ci sono febbre, tosse, dolore alle ossa, brividi e stanchezza. In molti casi l’influenza non ha destato preoccupazioni, ma in Messico si e’ rivelata mortale per alcune persone.

 

Si puo’ mangiare carne di maiale?

Si. Non c’e’ nessuna prova che l’influenza si trasmetta mangiando carne di animali infetti. Tuttavia, e’ necessario cuocere la carne almeno a 70 gradi, una temperatura in grado di uccidere ogni virus.

 

C’e’ da avere paura?

Quando un nuovo tipo di influenza animale riesce a trasmettersi da animale a uomo e da uomo a uomo, e’ necessario controllare gli sviluppi della situazione. Comunque ‘ il rischio di un’epidemia c’e’.

 

C’e’ una mappa che mi tenga aggiornato in tempo reale dei decessi e dei

casi di influenza suina?

Si, a questo link

 

Hai scritto altro riguardo all’influenza suina?

Si, qui

 

Fonte: Organizzazione Mondiale della Sanita’

 

 

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L’Angelo di Edimburgo

Posted by janejacobs su aprile 26, 2009

Il Signor Danny MacAskill mostra in questo video qui sotto alcune incredibili acrobazie realizzate sulla sua bicicletta.

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La Cenerentola d’Europa

Posted by janejacobs su aprile 26, 2009

 

Milano si e’ sempre auto-definita la capitale mondiale del design. Milano e’ la sede di grandi case di moda come Prada, Armani e Versace e di accessori e design per la casa come Poltrona Frau e Alessi. Anche se di fatto non fosse la capitale mondiale del design, certamente e’ una delle capitali. Quest’anno ottata due societa’ hanno organizzato passerelle durante la settimana dell moda mentre il Salone Internazionale del Mobile, la pi’ grande fiera di arredamento del mondo che inizierà questa settimana, attrae 350mila visitatori all’anno.

Tuttavia, Milano ha grosse carenze rispetto a Parigi e a New York e rispetto ad altre citta’ di dimensioni minori: la mancanza di pianificazione urbana. Mentre citta’ come Lisbona o Lione hanno ristrutturato gli orribili edifici post bellici del loro sviluppo industriale, migliorato lo spazio pubblico ed i progetti di trasporto, Milano e’ rimasta a guardare – Milano, Cenerentola d’Europa.

Nonostante la sua industriosità, la sua ricchezza ed il suo ruolo centrale nell’economia Italiana, Milano rimane appesantita da un’architettura brutta e vecchia, dalla mancanza di verde pubblico, da vecchie barriere architettoniche, da un traffico intrattabile e da una qualita’ dell’aria tra le piu’ irrespirabili d’Europa. La situazione e’ cosi’ difficile che il famoso direttore d’orchestra, il Milanese Claudio Abbado ha detto che tornera’ a dirigere un concerto alla scala solo se la citta’ piantera’ 90,000 nel territorio urbano. Le abitazioni di Milano sono o troppo vecchie o troppo brutte, mai con meno di trent’anni.

Ma un cambiamento sta arrivando. Mentre la crisi finanziaria e la stagnazione del mercato immobiliare stanno allontanando le gru delle nuove costruzioni nella maggior parte delle citta’ Europee, le stelle sembra si stiano allineando a Milano per un completo sviluppo del piano urbano, che e’ in ritardo di decenni. Tale sviluppo del piano include una risistemazione del sistema di trasporto urbano per un importo di tredici milioni di euro in vista dell’Esposizione Nazionale del 2015 e  forse un cambiamento del sistema di regole urbane che hanno impedito lo sviluppo di una citta’ multicentrica ben connessa da sistemi di trasporto pubblico e circondata da una folta cintura di verde. Una serie di regole obsolete hanno impedito a Milano di iconvertire in tempi accettabili gli edifici industriali in lofts come ad esempio e’ accaduto a Soho (New York).

Carlo Masseroli, Assessore allo sviluppo del territorio dice che Milano sta vivendo un momento magico, perche’ si sta riconvertendo e sta ripensando allo suo sviluppo territoriale in maniera integrata, un processo che non avveniva dal 1954. Masseroli ha trascorso parecchie settimane a cercare di persuadere veri gruppi di interesse che il suo nuovo Piano di Governo del Territorio puo’ trasformare Milano da una citta’ a collo di bottiglia, dove tutto si imbottiglia e si blocca nel suo centro, ad una citta con almeno ventiquattro epicentri di attivita’, ognuno dotato di attivita’ commerciali, servizi pubblici come l=biblioteche e scuole, parchi e trasporti.

Il suo piano triplicherebbe il verde cittadino dai 12 metri quadri per abitante ai trenta metri quadri per abitante anche se la popolazione potrebbe aumentare dagli attuali milione e trecentomila ai due milioni. Il piano e; in fase avanzata. Il piano propone il recupero di vecchie linee tranviarie in disuso e altri siti obsoleti – raddoppiando l’area del centro storico – in centri residenziali e commerciali piu’ vivibili.

Ma Milano ha sempre fatto fatica negli ultimi ad attrarre capitali per progetti ambiziosi. Gli investitori, soprattutto se non Milanesi (per non parlare degli stranieri) hanno sempre trovato grandissime difficolta’ ad operare a Milano a causa dell’importanza dei vincoli personali con politici locali, una caratteristica che impedisce di preparare ed eseguire progetti trasparenti e competitivi. A Milano i progetti sono vecchi ancora prima di venire alla luce. L’ottenimento del permesso di costruzione di un grande progetto richiede circa cinquanta nove mesi.

Il problema dello sviluppo urbano risiederebbe in regole degli anni cinquanta che sarebbero poco idonee alle esigenze dello sviluppo moderno della citta’. La soluzione di Masseroli e’ piuttosto radicale e spera di vedere approvata tale soluzione dalla giunta comunale entro la fine dell’anno. Si tratta dello sviluppo di diritti di costruzione negoziabili, simile alle azioni di borsa o ai diritti di emissione di gas serra del protocollo di Kyoto.

La citta’ si dividerebbe in aree per la conservazione e aree per la costruzione, ma tutte le proprieta’ avrebbero il diritto ad espandersi. Questi diritti ad espandersi non potrebbero essere utilizzati dagli edifici nelle aree per la conservazione, ma potrebbero essere comunque venduti dai proprietari di quelle aree (privati o enti pubblici) ai proprietari di aree per la costruzione. I costruttori potrebbero ammassare i diritti a creare strutture molto piu’ grandi rispetto alle strutture oggi consentite, fino ad un limite che deve ancora essere deciso. Ogni diritto che venisse venduto diverrebbe proprieta’ pubblica, permettendo alla citta’ di guadagnare spazio senza doverlo pagare o doverlo confiscare.

Gli immobiliaristi, soprattutto quelli stranieri, paiono soddisfatti perche’ un simile meccanismo fornirebbe chiarezza la’ dove e’ sempre mancata.

Tuttavia non mancano perplessita’ riguardo a questo nuovo piano. Matteo Bocolan, un urbanista del Politecnico di Milano ritiene il piano interessante, ma molto complicato dal punto di vista tecnico ed operativo. Molti scettici temono che il pieno portera’ piu’ traffico e piu’ cemento. Ma Masseroli dice che i nuovi residenti e le nuove costruzioni alimenteranno un rinnovamento urbano, incoraggiando la conservazione si spazi pubblici ed aiutando il Comune a trovare risorse economiche per lo sviluppo di nuovi servizi e di nuove infrastrutture. Masseroli dice che Milano ha spazio per crescere: Parigi e’ tre volte piu’ densamente popolata di Milano, Barcellona e’ due volte piu’ densamente popolata di Milano e Londra e’ una volta e mezza piu’ densamente popolata di Milano.

Milano dovra’ anche lavorare molto per attrarre i necessari investimenti privati previsti dal piano. La buona notizia e’ che la vittoria per la gare dell’Expo 2015  impone un termine per la realizzazione di infrastrutture che sono piu’ che mai necessarie. Il governo cittadino e il Governo Italiano hanno promesso tredici miliardi di euro, inoltre ci sono gia’ dieci miliardi di soldi pubblici gia’ promessi, che per’ sono rimasti inutilizzati per quasi vent’anni. Oltre alla costruzione del sito dell’Expo, Milano raddoppiera’ la le linee della metro e investira’ in tre linee di connessione leggere e migliorera’ le sue ferrovie. Ma le preparazioni dell’Expo sono gia’ in ritardo di un anno per litigi vari sulle poltrone ed i soldi promessi cominciano a scarseggiare.

Il grande problema per Milano e’ sempre lo stesso da quarant’anni: il trasporto. Miglioramenti nel trasporto urbano potrebbero modificare anche il mercato immobiliare cittadino in quanto il costo delle case e degli appartamenti non sarebbe determinato solo dalla posizione centrale o piu’ vicina al centro, ma dalla qualita’ dell’immobile, anche se non si trova a due minuti dal centro. Questo e’ in qualche modo gia’ capitato in zone come i Navigli, a Maciachini e alla Bovisa, che un tempo erano zone povere e depresse e oggi attraggono professionisti, accademici e scienziati. Entro il 2015 sono in progetto la riconversione del quartiere di Porta Nuova ed il cosiddetto City Life. Ma molti dei progetti in corso in altre aree di Milano, come quelli del costruttore Zunino oberato dai debiti, stanno per saltare.

L’enorme quantita’ di investimenti pubblici, poi, non e’ necessariamente una garanzia per la creazione duratura di ricchezza in una citta’: Siviglia, Hanover hanno perso centinaia di euro. Ma se Milano sapra’ giocare bene le sue carte, l’Expo potra’ essere un’opportunita’ per attrarre investimenti internazionali anche in questa difficile situazione economica e trasformare la Cenerentola d’Europa in qualcosa di piu’ bello.

Fonte: Emily Backus

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La Casa di San Giorgio

Posted by janejacobs su aprile 24, 2009

File:Palazzo San Georgio Genova W.jpg

La Casa di San Giorgio

Il 2 Marzo del 1408, otto uomini si ritrovarono nel salone della Casa di San Giorgio un edificio commerciale che si trovava in quella che allora era la strada  principale di Genova, a pochi metri dal Mar Ligure. Questi uomini erano ricchi e potenti mercanti locali che rappresentavano le famiglie piu’ influenti di Genova, e si incontravano per discutere una questione di gravissima importanza. Quella che un tempo era la gloriosa repubblica di Genova stava attraversando momenti difficilissimi. Dopo anni di Guerra con Venezia e dopo la terribile sconfitta del 1381 a Chioggia, la Repubblica di Genova era praticamente in bancarotta. Il compito di questi ricchi e potenti mercanti era quello di salvare le finanze della citta’.

Il Consiglio degli Anziani aveva da poco autorizzato la Casa di San Giorgio ad operare come banca per facilita re il ripagamento dei debiti di Guerra in cambio di un interesse del 7% e della possibilita’ di raccogliere tasse e dazi dovuti alla citta’. Il fine di quell’incontro del 2 Marzo del 1408 era di dichiarare il Banco di San Giorgio pronto ad operare.

File:Saint george raphael.jpg

San Giorgio secondo Raffaello

La grande sala della Casa di San Giorgio, una sala enorme al primo piano, e’ parte dell’edificio originale che e’ rimasto intatto fino ai nostri giorni. La sala e’ decorata da gallerie di statue dei fondatori del Banco e dei loro successori che di fatto furono i primi banchieri d’affari della Storia. Era proprio in quel momento che i mercanti si stavano trasformando in Banchieri. Almeno uno di loro, Rabella de Grimaldi, era il membro di una dinastia che sopravvive fino ad oggi. Nel giro di breve tempo, il Banco di San Giorgio sarebbe diventato potente come la Repubblica di Genova, anzi, secondo Niccolo’ Machiavelli, anche piu’ potente. Il Banco sarebbe sopravvissuto per quasi quattrocento anni. Sarebbe diventato al prima banca centrale moderna, non solo un precursore della Banca d’Inghilterra, ma il suo modello. Dal quindicesimo al diciottesimo secolo le sue casse si sarebbero riempite delle ricchezze dei capitalisti Genovesi raccolte in tutta Europa. Lo stesso Cristiforo Colombo, il piu’ illustre figlio della citta’, era un cliente del Banco.

Viste le sue origini, le sue finalita’ e la sua longevita’ ci si potrebbe aspettare che il Banco di San Giorgio venisse celebrato con maggiore entusiasmo dai libri di storia. Tuttavia, quasi nessuno sa cosa facesse, o che fosse esistito. Nella storia della finanza moderna, il ruolo pionieristico dell’Italia e’ riconosciuto all’unanimita’ e la citta’ di Genova e’ una delle tre grandi capitali finanziarie del Rinascimento assieme a Firenze e Venezia. Ma il ruolo del Banco di San Giorgio viene nominato raramente. In The Ascent of Money, Niall Ferguson si riferisce una volta sola al Banco di San Giorgio. Tim Parks, autore di Medici Money, un racconto sulla nascita e la caduta della dinastia Medicea e del suo impero finanziario nella Firenze del quindicesimo secolo, non nomina per nulla al Banco di San Giorgio. E nemmeno J.K. Galbraith nomina il Banco di San Giorgio nel suo A history of Economics.

San Giorgio secondo Donatello

Ci sono almeno due ragioni per questa lacuna. La piu’ importante risiede nel fatto che gli archivi del Banco di San Giorgio sono sparsi in diversi edifici e non sono stati accessibili agli storici per almeno due secoli. Questi archivi – migliaia di libri e rendiconti che testimoniano ogni transazione fatta dal Banco di San Giorgio dal 1407, quando fu fondato al 1805, quando fu chiuso – sono scritti in Latino in un bellissimo stile calligrafico che e’ rimasto pressoche’ immutato per quattrocento anni. Le parti piu’ interessanti ed illuminanti di questo archivio – inclusa una lettera del 1502 di Colombo agli uffici del Banco – sono rinchiusi in un bellissimo edificio, adibito prima a convento e poi ad archivio storico della storia Genovese. La maggior parte degli archivi invece riieded in un magazzino in periferia.

Giuseppe Felloni ha trascorso gli ultimi trent’anni a studiare gli archivi del Banco di San Giorgio – riscoprendo e catalogando i 40,000 libri che riportano le operazioni del Banco giorno per giorno. Felloni parla bene il latino, riesce a leggere la bellissima, ma difficile calligrafia dei libri bancari e comprende la logica impenetrabile delle transazioni. E ora che il suo compito di studioso e’ quasi terminato, Felloni vuole restituire al Banco di San Giorgio l’importanza che merita sui libri di storia.

Felloni ritiene che il suo lavoro su questi archivi trasformera’ la nostra conoscienza sulle origini della finanza moderna e forse anche sulle origini del capitalismo. Molti dei concetti e delle pratiche che sono comuni oggi, secondo Felloni, furono inventate o migliorate dal Banco di San Giorgio. Fra di esse ci sono l’emissione e la gestione di buoni del tesoro, la partita doppia, i fondi di ammortamento – fondi in cui i pagamenti venivano fatti al fine di ripagare un debito -, la stanza di compensazione, che venne adottata in Inghilterra solo nel diciottesimo secolo e l’organizzazione e la conduzione delle lotterie.

Il Banco di San Giorgio non fu la prima Banca d’Europa. Banche piu’ primordiali operavano a Genova e nel resto d’Italia gia’ dal dodicesimo secolo. Nel 1401, una banca la Taula de la Ciutat veniva fondata a Barcellona, ed in effetti agi’ come tesoro del governo della Catalogna. Nel mondo anglosassone i Medici sono ritenuti la summa raggiunta dalla finanza medievale Italiana. Ma secondo Felloni gli storici dovrebbero rivisitare il ruolo del Banco di San Giorgio e riscivere i libri di storia riconoscendo il ruolo di primato del Banco di San Giorgio nella finanza Rinascimentale.

Giuseppe Felloni ha compiuto 80 anni a Marzo. Magro e alto, capelli grigi, dai modi squisiti, Felloni e’ Professore emerito dell’Universita’ di Genova dove insegna storia dell’economia. Nel 2004 ha pubblicato le sue scoprete in un libro che ha pubblicato assieme al suo collaboratore Guido Laura e che si intitola, un po’ timidamente “Genova e la Storia della Finanza: una serie di primati?” Questo libro si puo’ scaricare gratuitamente sul suo sito personale http://www.giuseppefelloni.it. Felloni ha anche creato un altro sito che si propone di offrire un tour virtuale delle piu’ impressionanti figure dell’archivio.

“Naturalmente, si puo ‘scrivere la storia della finanza moderna senza visitare gli archivi del Banco di San Giorgio, e questo in realta’ e’ proprio quello che e’ gia’ fatto” dice Felloni. “Gli Inglesi hanno scirtto sui loro libri di storia di essere stati gli inventori dei fondi di ammortamento. Ma Genova aveva usato tali fondi fino a 400 anni prima che fossero usati dagli Inglesi. Il Banco di San Giorgio ha inventato molti degli strumenti finanziari che vengono ancora usati oggi e gli archivi Genovesi lo dimostrano.”

Ma Felloni appare un po’ troppo timido. Secondo il suo collaboratore Guido Laura Felloni dovrebbe riscrivere la storia delle origini della finanza. Laura e’ un uomo d’affari che divide il suo tempo tra Genova e Londra. Ma Felloni non vuole riscrivere la storia della finanza, ma solo completarla.

Felloni ha la stessa preoccupazione di altri storici Italiani, cioe’ che la storiografia Anglosassone non si preoccupi troppo di spiegare le origini diverse e variegate della finanza in Italia e che diano troppo poco credito a Genova e ne diano troppo a Firenze. Felloni ritiene che Venezia e Genova fossero centri finanziari molto piu’ importanti di Firenze nel quindicesimo secolo.

La banca dei Medici fu fondata nel 1397, qualche anno prima del Banco di San Giorgio e falli’ nel 1494. Ma la creazione piu’ duratura di questa famiglia e’ la leggenda che la circonda. I Medici non solo erano brillanri, ricchi, spregiudicati e potenti, ma erano anche una famiglia piena di drammi. Questo potrebbe spiegare il perche’ esiste una massa enorme di ricerca storica su di loro.

Il Banco di San Giorgio non era una famiglia. Era un’istituzione dominata da regole ben precise a cui mancava una personalita’ dominante. Gli uomini che guidavano questa istituzione erano quasi sempre figure pubbiche, anche se non si a molto delle loro vite. Il Banco di San Giorgio e’ il protagonista della sua storia.

Cio’ che si sa e’ che il Banco di San Giorgio e Genova in breve tempo divennero cosi’ interrelate che in breve tempo divennero una cosa sola. Machiavelli descrisse questa relazione come uno “stato nello stato”. Il Banco di San Giorgio ebbe una tale influenza che rimpiazzo’ i Fugger, la dinastia di banchieri tedeschi, come fonte di finanziamento per le grandi monarchie Europee sempre in Guerra fra loro.

Dopo centocinquant’anni dalla creazione del Banco di San Giorgio, Genova aveva restaurato la sua influenza in qualita’ di repubblica marittima e commerciale al punto che il periodo fra il 1550 ed il 1650 fu definito dallo storico Fernand Braudel (di cui Felloni fu studente) il Secolo dei Genovesi.

Il Banco fu in grado di fare questo perche’ operava nell’intersse della citta’ di Genova. Non erano le personalita’ a guidare il Banco di San Giorgio, ma l’interesse della Repubblica. Genova nel 1400 era un posto unico. Anche se era una repubblica, era guidata da aristocratici spesso in conflitto fra loro a differenza degli aristocratici che guidavano Firenze o Venezia. Pertanto il Banco di San Giorgio gradualmente fini’ questo stato di cose impadronendosi lentamente ed inesorabilmente della Repubblica.

Questo e’ cio’ che intendeva dire Machiavelli. E questo e’ il motivo per cui gli storici guardano con sospetto alla banca: il suo modo di operare corporativo tende ad oscurare ogni altro elemento. Ma secondo Felloni le scoperte dell’archivio dissiperanno la luce negativa con sui spesso e’ stato ritratto il Banco di San Giorgio. Felloni sostiene che l’evoluzione della banca in quell’entita’ che Machiavelli defini’ “stato nello stato” fu il modello della Compagnia dei Mari del Sud e della Compagnia delle Indie che sarebbero nate secoli dopo in Inghilterra. Le Compagnie coloniali inglesi presero a modello il Banco di San Giorgio che gestiva le Colonie Genovesi come la Corsica e che furono la molla per l’innovazione. Prima della nascita del Banco di San Giorgio, una banca era la prolunga di un ricco mercante, con il Banco di San Giorgio la banca divenne istituzione.

La genialita’ del Banco di San Giorgio, tuttavia, non gli consenti’ di vivere per sempre. Durante i suoi 398 anni di storia sopravvisse a numerose crisi, ma dovette arrendersi a Napoleone quando conquisto’ l’Italia, si approprio’ del tesoro delle sue casse per finanziare le sue campagne militari e soppresse ogni attivita’ bancaria indipendente.

Oggi l’ufficio della Casa di San Giorgio ospita l’autorita’ del Porto di Genova. I magnifici affreschi della facciata sfidano l’orribile sopraelevata che quasi va a tagliare la citta’ dal suo mare.

Fonte: Vincent Boland

Per maggiori informazioni:

www.giuseppefelloni.it

www.lacasadisangiorgio.it

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La Bolla dei Mari del Sud (Parte Seconda)

Posted by janejacobs su aprile 21, 2009

La maggiore fonte di profitti della Compagnia dei Mari del Sud fu la tratta degli schiavi provenienti dall’Africa e la loro vendita nelle Americhe. Grazie al trattato di Utrecht, l’Inghilterra aveva il diritto esclusivo di vendita degli schiavi Africani in America del Sud.

La Compagnia dei Mari del Sud aveva una quota di 4,800 schiavi all’anno e nonostante i suoi problemi finanziari, la Compagnia ebbe un notevole successo nel commercio di schiavi, almeno in confronto a simili compagnie dell’epoca. Nel corso di 96 viaggi in venticinque anni, la Compagnia dei Mari del Sud acquisto’ 34,000 schiavi e riusci’ a trasportarne 30,000 attraverso l’Atlantico a destinazione nelle Americhe. Il tasso di mortalita’ degli schiavi era fra i piu’ bassi dell’epoca. Specialmente se si considera che in quegli anni gli impiegati ed i direttori della Compagnia dovettero fronteggiare due guerre contro la Spagna e lo scoppio della Bolla dei Mari del Sud.

Nel 1719 la Compagnia dei Mari del Sud propose uno schema in cui comperava piu’ della meta’ del debito pubblico Britannico con nuove azioni, e prometteva cedole del 5%. Gli altri detentori del debito Britannico erano la Banca d’Inghilterra e la Compagnia delle Indie. Il resto rimaneva nelle di altri investitori privati piu’ o meno piccoli. L’anno seguente la Compagnia dei Mari del Sud arrivo’ ad acquistare acquistare dagli altri investitori circa l’80% del debito pubblico Inglese.

Dopo questa operazione, la Compagnia si mise a mettere in giro ogni tipo di voci per far aumentare il valore delle proprie azioni. Tali voci vennero inizialmente ascoltate e diedero vita ad una vera e propria mania speculativa. A gennaio del 1720 il prezzo di un’azione della Compagnia era a £125, a Febbraio a £175, a Marzo a £330, a Maggio a £550.

Le azioni della Compagnia venivano “vendute” ai politici al loro prezzo di mercato, tuttavia essi, anziche’ pagare in denaro, le tenevano su un conto e si riservavano il diritto di rivenderle come e quando volevano per poi ricevere i profitti. Questo sistema serviva a convincere i politici piu’ potenti della bonta’ di quell’investimento e ad allineare gli interessi finanziari dei potenti a quelli della Compagnia dei Mari del Sud. I politici, al fine di assicurarsi i profitti, contribuivano a mettere in giro ulteriori voci per farne aumentare il prezzo. Intanto la Compagnia rendeva pubblico il nome degli azionisti piu’ potenti e famosi facendo in modo di cingersi di un’aura di rispettabilita’ che attrasse un numero sempre maggiore di compratori.

Per arginare questa follia speculativa nella Compagnia dei Mari del Sud ed in altre simili Compagnie, il Parlamento Inglese promulgo’ una legge che imponeva il permesso regale per la fondazione di una nuova societa’ per azioni. Questa legge passo’ poi alla storia come “La Legge della Bolla” dopo lo scoppio della Bolla dei Mari del Sud. La Compagnia dei Mari del Sud entro’ in possesso di tale permesso reale, cosa che fece impennare le azioni a £890. Questo apice incoraggio’ numerose persone a vendere le loro azioni. Per controbilanciare queste vendite, i direttori della Compagnia ordinarono ai loro agenti di comprare le azioni, facendo rimbalzare il prezzo a £750.

Il prezzo dell’azione era quasi decuplicato in meno di un anno e la follia della Bolla aveva contagiuato una nazione intera, dai piu’ ricchi ai piu’ poveri. Il prezzo delle azioni della Compagnia raggiunse le mille sterline entro l’Agosto del 1720 e le vendite a quel prezzo furono cosi’ massicce che spinsero il prezzo delle azioni entro la fine dell’anno a £100, causando la bancarotta di tutti coloro che avevano comprato le azioni a credito.

I fallimenti si estesero ai vari prestatori di soldi che non potevano riscuotere i prestiti che concesso a chi si era indebitato per comprare le azioni della Compagnia, e a molti membri dell’aristocrazia che si erano rovinati. Visto l’oltraggio degli investitori, il Parlamento inizio’ un’inchiesta a Dicembre del 1720. L’inchiesta dimostro’ varie frodi da parte dei direttori della Compagnia e vari casi di corruzione nel Governo. Fra gli accusati c’erano il ministro delle finanze ed altri ministri.

Il successivo ministro delle Finanze Robert Walpole,  dovette intrudurre nuove misure legislative per far tornare la fiducia dei citttadini. Sotto la guida di Walpole, il Parlamento tento’ di affrontare la crisi finanziaria. I beni personali dei direttori della Compagnia dei Mari del Sud vennero confiscati e usati per ripagare creditori. Le azioni della Compagnia dei Mari del Sud vennero ripartite fra la Banca d’Inghilterra e la Compagnia delle Indie. Inoltre si propose una risoluzione al Parlamento di legare i banchieri in sacchi pieni di serpenti e di lanciarli nel Tamigi, cosa che non avvenne.

La compagnia continuo’ il suo commercio fino alla fine della guerra dei Sette anni. Tuttavia, la sua funzione rimase la gestione del debito pubblico Britannico, anziche’ il commercio con le colonie Spagnole in Sud America. La Compagnia dei Mari del Sud venne finalmente abolita nel 1850.

 

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Come funziona una stazione spaziale

Posted by janejacobs su aprile 21, 2009

 

A questo link e’ possibile vedere un breve filmato che mostr il funzionamento di una stazione spaziale.  Bellisimo!

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La Bolla dei Mari del Sud (Parte Prima)

Posted by janejacobs su aprile 20, 2009

 

La Compagnia dei Mari del Sud era una societa’ per azioni che commerciava con il Sud America nel diciottesimo secolo. La Compagnia fu fondata nel 1711 e ottenne il monopolio del commercio con le colonie Sud Americane della Spagna in seguito al trattato della Guerra di Successione Spagnola. In cambio, la Compagnia si assumeva il debito pubblico che l’Inghilterra aveva contratto per finanziare la Guerra appena conclusa. La speculazione nelle azioni di questa Compagnia condusse ad una bolla economica, che prese il nome di Bolla dei Mari del Sud nel 1720, e che causo’ la rovina finanziaria di molti investitori. Nonostante lo scoppio di questa bolla, la Compagnia dei Mari del Sud venne ristrutturata e continuo’ ad operare per circa un secolo dopo lo scoppio della bolla.

La Compagnia dei Mari del Sud fu fondata nel 1711 dal Ministro delle Finanze Inglese Robert Harley, il quale conferi’ alla Compagnia diritti esclusivi nel commercio con le Colonie Spagnole in Sud America. I diritti di commercio erano il presupposto per la conclusione del trattato di Pace a seguito della Guerra di Successione Spagnola, che non termino’ fino al 1713. Tali diritti finirono per non essere ampi e definitivi come Harley, il ministro Inglese inizialmente sperava.

Harley doveva inventarsi un modo per ripagare i debiti che la Corona Inglese si era accollata per le spese di Guerra. Tuttavia, non poteva fondare una banca, perche’ secondo le leggi vigenti dell’epoca, l’unica Banca a capitale diffuso a quei tempi poteva essere solo la Banca d’Inghilterra. Pertanto fondo’ una societa’ Commerciale, la Compagnia dei Mari del Sud, appunto, il cui scopo ultimo era ripagare i debiti della Corona.

In cambio di questi diritti esclusivi, il governo vide un’opportunita’ per un profitevole scambio. Il governo convinse i detentori di buona parte del debito pubblico Inglese di allora a scambiarlo in cambio di azioni della nuova Compagnia. In cambio il Governo garantiva finanziamenti e fondi alla Compagnia per un ammontare di dieci milioni di sterline e pagava agli azionisti un tasso del sei per cento. Questo scambio garanti’ ai nuovi azionisti della Compagnia una cedola annuale per il loro rischio. Il governo era in una posizione favorevole perche’ avrebbe finanziato il pagamento degli interessi attraverso una tariffa sui beni importati dal Sud America.

Il Trattato di Utrecht del 1713 garanti’ alla Compagnia il diritto di inviare una nave merci all’anno e conferi’ alla Compagnia di fornire schiavi Africani alle colonie Spagnole.

Ma la Compagnia non imbarco’ la prima nave per il Sud America fino al 1717 e fece un magro profitto. Inoltre, i rapporti fra la Spagna e la Gran Bretagna deteriorarono nel 1718 e le prospettive per la Compagnia dei Mari del Sud deteriorarono con essi. Nonostante     questo i direttori della Compagnia continuavano a rassicurare gli investitori che avrebbero fatto enormi profitti nelle future spedizioni.

 Continua…

 

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Nuova rivoluzione industriale

Posted by janejacobs su aprile 20, 2009

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L’industria che cresce di piu’

Posted by janejacobs su aprile 20, 2009

L’industria fotovoltaica e’ l’industria che sta crescendo di piu’ al mondo. Nel 2008 quest’industria e’ cresciuta dell’89% nonostante la pesante recessione e la crisi finanziaria.

La forza di questa crescita dipende dalla forza con cui i governi nazionali stanno incentivando l’industria con sussidi e tariffe agevolate. L’ottimismo che circonda l’industria fotovoltaica induce a ritenere che entro qualche anno gli impianti fotovoltaici avranno lo stesso rendimento degli impianti a generazione tradizionale, rendendo inutili tali sussidi.

Piu’ della meta’ dei fondi investiti in energie alternative nel 2008 e’ andato in energia fotovoltaica. Per cui sarebbe necessario investire nel solare per almeno tre motivi:

(1) combattere la recessione e aumentare posti di lavoro

(2) restare competitivi

(3) combattere il cambiamento climatico.

Continua…

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Il futuro della medicina

Posted by janejacobs su aprile 18, 2009

Storicamente l’innovazione tecnologica e la medicina hanno camminato insieme. Nel 2750 a.C. gli antichi Egizi erano gia’ in grado di effettuare operazioni chirurgiche;  i Romani svilupparono apparecchi medici come il forcipe e l’ago da sutura. In tempi piu’ moderni la medicina e’ stata trasformata da ondate di innovazione che hanno generato scoperte come gli antibiotici, i vaccini e l’angioplastica.

Visto il livello di innovazione informatica contemporanea degli ultimi anni, dobbiamo constatare un certo ritardo nel settore della sanita’. Altri settori si sono computerizzati notevolmente a partire dagli anni ’80, mentre il rapporto tra medici e pazienti rimane ancora ancorata all’antico sistema della carta e della penna.

Ma ora la medicina pare stia per cambiare. Essa potrebbe presto essere trasformata dall’introduzione di cartelle mediche digitali che potrebbero essere inserite in grandi banche dati e costituire oggetto di ricerca da parte della comunita’ medica, fornendo una rete per il miglioramento della cura del paziente e per la ricerca farmaceutica. I Paesi in via di sviluppo gia’ stanno utilizzando i telefoni cellulari per mettere il dottore nelle tasche del paziente. Le apparecchiature mediche e la diagnostica si sta digitalizzando, avanzando verso il futuro della telemedicina, di apparecchiature mediche personalizzate per la casa e di pillole intelligenti.

La prima rivoluzione tecnologica della biologia moderna inizio’ con James Watson e Francis Crick che descrissero la struttura del DNA circa cinquant’anni fa. Watson e Crick fondarono il campo della biologia cellulare e molecolare, che permise la nascita dell’industria biotecnologica. Quasi dieci anni fa per la prima volta fu sequenziato il genoma umano gettando le premesse per illuminare una rivoluzione nella scoperta della origini di molte malattie.

Ora ci potrebbe essere una nuova rivoluzione nel mondo della medicina: la convergenza di biologia ed ingegneria. Un recente rapporto del Massachussets Institue of Technology (MIT) sostiene che le scienze sono gia’ state trasformate dall’adozione della tecnologia informatica, dallo studio di materiali avanzati, dalla formazione dell’immagine, dalla nanotecnologia e da modelli e simulazioni sofisticate. Il premio Nobel Phillip Sharp ritiene che queste innovazioni delle scienze presto verranno applicate anche alla medicina.

Robert Langer, un biochimico del MIT che possiede oltre 500 brevetti in biotecnologia e tecnologia medica e ha fatto da consigliere per la creazione di piu’ di 100 nuove imprese in quei campi, ritiene che l’innovazione nel campo della tecnologia medica stia per decollare. Menno Prins della multinazionale olandese Philips, spiegano che come accadde per la chimica oggi sta accadendo nella biologia una rivoluzione dove ci si muove da un mondo basato sull’alchimia e l’ignoranza ad un mondo di scienza ripetibile e prevedibile.” Ajay Royyuru dell’IBM, il gigante dell’informatica, ritiene che oggi sia in corso la trasformazione della biologia in una scienza informatica .”

Una buona parte di tutto questo ottimismo scientifico potrebbe essere fondata. Mentre i Paesi Ricchi invecchiano e si ammalano i Paesi Emergenti si arricchiscono ed ingrassano, il mercato per l’innovazione medica sembra destinato a crescere. Una tecnologia intelligente puo’ aiutare a risolvere i grandi problemi della sanita’: un eccesso di spesa nei Paesi Ricchi e una mancanza di risorse nei Paesi Poveri.

Ma questo processo richiedera’ tempo e sara’ piu’ una riforma che una rivoluzione. I sistemi sanitari dei Paesi Ricchi potrebbero fornire resistenza alle nuove tecnologia ed essere superati dai Paesi Poveri. A causa dell’aumento dei costi della sanita’, i sistemi di sanita’ nazionali e le assicurazioni potrebbero non volere adottare le nuove tecnologia meno che gli inventori dimostrino chiaramente che le nuove tecnologie offrono benefici tangibili e dimostrabili.

Se questi ostacoli verranno superati, il piu’ grande vincitore di questa riforma sara’ il paziente. In passato la medicina ha avuto un atteggiamento paternalistico con i medici erano i soli depositari della conoscenza e dispensano tale conoscenza dall’alto. Questo sistema e’ destinato ad essere superato. La digitalizzazione promette di connettere i dottori non solo con tutto cio’ che hanno bisogno di sapere sui loro pazienti, ma anche con altri dottori che hanno curato simili malattie.

La convergenza di biologia ed ingegneria sara’ guidata da nuove tecnologie informatiche, che in medicina significa digitalizzazione delle cartelle mediche e creazione di una rete intelligente e sicura per scambiarsi informazioni basate su banche dati di cartelle mediche. Questa riforma permettera’ ai pazienti di avere a disposizione queste informazioni e di assumere un ruolo piu’ attivo nella gestione della propria salute e delle proprie cure mediche. 

 Continua…

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L’eredita’ di Firenze

Posted by janejacobs su aprile 18, 2009

Firenze, Palazzo Vecchio visto dagli Uffizi

Fra il tredicesimo ed il sedicesimo secolo Firenze ha dato alla luce una delle piu’ fiorenti economie d’Europa, creata dal genio dei suoi imprenditori, dei suoi banchieri e dei suoi mecenati. Firenze in un certo senso e’ stata una delle culle del capitalismo moderno.

Firenze era diventata una delle citta’ industriali piu’ sviluppate dell’Europa Medievale e Rinascimentale. La sua risorsa naturale principale era il fiume Arno, un fiume che scorreva veloce e che produceva energia ed acqua all’industria e che forniva accesso al commercio con le citta’ costiere.

Ma una risorsa ancora piu’ grande di forza era l’imprenditorialita’ e l’ingegno dei suoi imprenditori che si misero a trasformare la fiorente industria locale della lana in una grossa industria multinazionale che si fondava sull’importazione di lana di migliore qualita’ inizialmente dall’Inghilterra e poi dalla Spagna per fabbricare i tessuti della migliore qualita’ venduti poi a prezzi altissimi in tutta Europa.

Gia’ nel 1340 l’economia era sufficientemente robusta da sopravvivere alla bancarotta dei suoi piu’ grandi banchieri , i Bardi ed i Peruzzi, dopo che il re d’Inghilterra Edoardo III si era rifiutato di ripagare loro i debiti della guerra dei cento anni e a sopravvivere alla terribile epidemia di peste nera che uccise circa un terzo della popolazione Europea e due terzi della popolazione di Firenze.

I Medici, che sono generalmente ricordati come i piu’ grandi banchieri di Firenze in realta’ non erano fondamentali per l’economia della citta’. Infatti, quando la loro banca falli’ nel quindicesimo secolo, la loro bancarotta non ebbe un grande effetto sulle finanze cittadine.

L’industria bancaria si sviluppo’ a Firenze grazie all’invenzione del sistema delle lettere di cambio, un sistema che inizialmente permetteva di pagare le merci senza il rischio (allora elevatissimo) di dover trasportare ingenti quantita’ d’oro, e che in seguito si era trasformato in un metodo per evadere le tasse ecclesiastiche ed era diventato infine una forma di prestito. I mercanti fiorentini avevano esteso i loro traffici dal mercato dei cambi al mercato del credito trasformandosi di fatto nei primi banchieri e capitalisti moderni.

I banchieri fiorentini divennero immensamente ricchi, anche se avevano solo un ruolo minore nell’incanalare investimenti diretti nel sistema produttivo ed industriale di Firenze e preferivano prestare per finanziare le guerre nazionali dei re di mezza Europa. L’industria manifatturiera era prevalentemente autofinanziata; il commercio tessile si fondava su tanti piccole botteghe di tessitura che non richiedevano grandi capitali.

Gli uomini d’affari Fiorentini pero’, non avevano un istinto competitivo ed il loro comportamento in citta’ ed all’estero rivelava un forte spirito corporativo.

Ad essi tuttavia non mancava l’abilita’ di saper spendere le proprie fortune. I ricchi spendevano le loro fortune in beni di lusso per i loro palazzi e si vestivano con i tessuti piu’ pregiati. La ricchezza e l’esibizionismo dei ricchi fiorentini incoraggiarono un’esplosione di talento artistico nella pittura, nella scultura, nell’architettura e nella decorazione. Il mercato dell’arte a Firenze a quel tempo non era grande come quello di Anversa e di Bruges e a Firenze c’erano solo un terzo dei pittori che c’erano a Bruges. Gli artisti Fiorentini erano tuttavia sempre pieni di lavoro per soddisfare le esigenze dei ricchi mercanti locali. I piccoli borghesi invece si dovevano accontentare dell’arte inferiore prodotta dagli artisti Fiamminghi. Giorgio Vasari ricorda che nel sedicesimi secolo non c’era calzolaio a Firenze che non avesse in casa un quadro Fiammingo”.

Entro il diciassettesimo secolo Firenze aveva perso il primato di capitale finanziaria d’Europa a favore di citta’ come Genova e Anversa. E anche se le sue manifatture di lana rimanevano ottime, il mercato era in declino terminale.

La lana e le banche hanno reso Firenze una delle citta’ piu’ ammirate nell’Europa Rinascimentale, ma la riduzione di queste attivita’ non ha cancellato Firenze dalla mappa Europea. La ricchezza di Firenze fu riciclata e investita in capitale umano e trasformata nel patrimonio della sua architettura urbana e in una tradizione artistica e di artigianato ineguagliata in altre citta’.

 Fonte: R. Goldthwaite

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Camminate in onore di Jane Jacobs

Posted by janejacobs su aprile 17, 2009

 Alec Keefer at last year's Jane's Walk in Parkdale

Camminata di Jane Jacobs 2008 a Toronto

 

 

Il due ed il tre di Maggio, diciannove citta’ canadesi, diciannove citta’ USA e due citta’ Indiane organizzeranno camminate in onore di Jane Jacobs.

 

Nel 2008 circa sei mila persone hanno partecipato alle camminate in onore di Jane Jacobs in 11 citta’ canadesi.

 

Le camminate hanno lo scopo di migliorare la relazione fra gli abitanti e con le priprie citta’ e con altri concittadini e di conoscere o di riscoprire cose belle o brutte dell’ambiente circostante.

 

Se c’e’ qualche citta’ Italiana che volesse unirsi all’ultimo momento, e’ possible scrivere qui: info@janeswalk.net

 

Fonte: http://www.janeswalk.net

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La secessione del Texas

Posted by janejacobs su aprile 16, 2009

Come potete vedere nel video qui sotto tratto dal sito del Governatore del Texas, negli Stati Uniti stanno emergendo tendenze secessioniste.

Il governatore del Texas Rick Perry ritiene che l’ingerenza del Governo USA nel tassare i cittadini, un’ingerenza dettata dagli eccessi del disastro finanziario causato dalle banche di New York, sia un’ingerenza incostituzionale.

Secondo Perry i padri fondatori degli Stati Uniti non intendevano creare uno stato in cui si danneggi la liberta’ individuale dei cittadini a causa di tasse elevatissime. Pertanto Perry si appella al decimo emendamento della costituzione USA e ritiene che il governo federale non possa opprimere i cittadini Texani con tasse spropositate in termini di quantita’ ed insostenibilita’.

Una bella sveglia al governo di Washington, un governo che vuole salvare le Banche di New York a spese dei Texani (e non solo!) e un possibile scenario da basso impero, simile  quello a cui si trovo’ di fronte l’Unione Sovietica dopo la caduta del comunismo.

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Le maggiori imprese di energie rinnovabili

Posted by janejacobs su aprile 16, 2009

Nome Societa’ Paese Ricavi (€m) Valore in Borsa (€m) Sito web
GAMESA  Spagna 3,646 3,034 www.gamesa.es
ABENGOA  Spagna 3,115 1,039 www.abengoa.es
SUZLON ENERGY  India 2,093 1,521 www.suzlon.com
ENERSYS USA 1,539 512 www.enersys.com
AMG  Olanda 1,518 153 www.amg-nv.com
Q-CELLS  Germania 1,251 2,030 www.q-cells.com
NORDEX  Germania 1,136 829 www.nordex.de
RENEWABLE ENERGY CORP  Norvegia 926 3,000 www.recgroup.com
SOLARWORLD  Germania 900 2,103 www.solarworld.de
SOLON  Germania 815 126 www.solonag.com
VESTAS  Danimarca 811 7,549 www.vestas.com
CONERGY  Germania 706 398 www.conergy.de
SMA SOLAR TECHNOLOGY  Germania 682 1,302 www.sma.de
HANSEN TRANSMISSIONS  Belgio 476 841 www.hansentransmissions.com
CENTROTHERM PHOTOVOLTAICS  Germania 375 601 www.centrotherm-pv.de
ALEO SOLAR  Germania 361 80 www.aleo-solar.de
PV CRYSTALOX SOLAR  Regno Unito 310 452 www.crystalox.com
ERSOL SOLAR ENERGY  Germania 310 1,108 www.ersol.de
THEOLIA Francia 306 119 www.theolia.com
SECHILIENNE-SIDEC Francia 305 603 www.sechilienne-sidec.com
GURIT  Svezia 302 121 www.gurit.com
MEYER BURGER TECHNOLOGY  Svezia 301 307 www.meyerburger.ch
ROTH & RAU  Germania 272 245 www.roth-rau.de
SUNWAYS  Germania 262 22 www.sunways.de
PHOENIX SOLAR  Germania 260 240 www.phoenixsolar.de
CROPENERGIES  Germania 187 241 www.cropenergies.com
SCHMACK BIOGAS A Germania 135 42 www.schmack-biogas.com
SOLARIA ENERGIA  Spagna 121 209 www.solariaenergia.com
ACTELIOS  Italia 98 250 www.actelios.it
PLAMBECK  Germania 75 102 www.pne.de
ERG RENEWABLES Italia 43 123 www.ergrenew.it
NOVERA ENERGY  Regno Unito 40 53 www.noveraenergy.com
SOLAR MILLENNIUM  Germania 32 170 www.solarmillenium.de
FERSA ENERGIAS RENOVABLES  Spagna 20 335 www.fersa.es
SFC SMART FUEL CELL  Germania 15 43 www.smartfuelcell.de
GREENTECH ENERGY SYSTEMS Danimarca 11 75 www.greentech.dk
PROTONEX TECHNOLOGY  USA 9 25 www.protonex.com
RENEWABLE ENERGY GENERATION Regno Unito 4 38 www.renewableenergygeneration.co.uk
THENERGO Belgio 3 39 www.thenergo.eu
CERES POWER  Regno Unito 1 78 www.cerespower.com
CERAMIC FUEL CELLS  Austria 1 14 www.cfcl.com.au

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Piano casa

Posted by janejacobs su aprile 14, 2009

Fra il 2001 ed il 2006 la Germania ha subito una recessione nel settore dell’edilizia. Il governo tedesco pertanto ha deciso di investire circa cinque miliardi di euro per offrire incentivi a riadattare gli appartamenti e le case con criteri di risparmio e sostenibilita’ energetica.

Questi provvedimenti hanno incentivato investimenti dei privati per venti miliardi di euro, hanno creato 140 mila posti di lavoro ed hanno permesso al governo di recuperare quattro miliardi di euro dei cinque spesi sotto forma di tasse pagate dai nuovi lavoratori e di sussidi di cassa integrazione risparmiati. A questo si deve aggiungere il risparmio energetico delle case tedesche e il valore aggiunto dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico di questi provvedimenti.

Per ogni miliardo di euro investito in efficienza e sostenibilita’ ambientale si creano circa 30,000 posti di lavoro e si producono risparmi energetici equivalenti a centinaia di milioni di euro all’anno.

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Soldi per vecchi elettrodomestici

Posted by janejacobs su aprile 14, 2009

Segnalo una nuova iniziativa che offre soldi in cambio di vecchi elettrodomestici e articoli tecnologici come personal computer, lettori MP3, cellulari e machine fotografiche digitali.

http://www.gazelle.com/

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Fuel

Posted by janejacobs su aprile 14, 2009

Fuel e’ un nuovo documentario sta avendo un enorme successo al botteghino USA. Ci parla della nostra dipendenza dal petrolio, ma ci offre anche una speranza su come uscire da questa dipendenza.

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Le 10 banche piu’ grandi del mondo

Posted by janejacobs su aprile 7, 2009

Tra le prime 10 banche al mondo le prime tre sono Cinesi. Ecco la lista completa:

Nome Banca Paese Valore in borsa (miliardi di $) Sito Internet
Industrial and Commercial Bank of China Cina                       196  www.icbc.com.cn 
China Construction Bank Cina                       143  www.ccb.com 
Bank of China Cina                       120  www.boc.cn 
HSBC Gran Bretagna                       109  www.hsbc.com 
JP Morgan USA                       106  www.jpmorganchase.com 
Wells Fargo USA                         65  www.wellsfargo.com/ 
Banco Santander Spagna                         62  www.gruposantander.com 
Mitsubishi UFJ Giappone                         59  www.mufg.jp 
ITAU Brasile                         48  www.itau.com.br 
Bank of America USA                         48  www.bankofamerica.com 

 

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Ingegneri cercansi

Posted by janejacobs su aprile 7, 2009

Le societa’ che progettano turbine eoliche in Gran Bretagna stanno incontrando un problema. Le pale eoliche infatti interferiscono con i radar rendendo poco sicuro il traffico aereo. Le societa’ eoliche operanti in Inghilterra hanno creato un fondo di 3,2 milioni di sterline per cercare di risolvere il problema. Per maggiori informazioni cliccare qui

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