Qualche anno fa il governo Colombiano decise di installare una fucina di improvvisazione economica negli altipiani Orientali del paese attraversati dalla foresta tropicale del bacino del Fiume Orinoco a piu’ di trecento chilometri dalla citta’ piu’ vicina. Il progetto era gestito da un giovane ingegnere di Bogota’, la capitale e principale citta’ della Colombia , che per molti aspetti e’ simile a Montevideo in Uruguay dal momento che dipende da un commercio bilaterale di tipo avanzato-sottosviluppato. Il gruppo di lavoro dell’ingegnere di Bogota’ era aiutato da sette tecnici a tempo pieno ed altri esperti ingegneri e consulenti di Bogota’. Essi erano finanziati dal governo Colombiano, dalle Nazioni Unite e dal governo Olandese.
Uno dei progetti innovativi del gruppo era un mulino a vento con pale cosi’ sensibili da poter girare anche con una brezza leggera (quattro miglia all’ora). Ciascuno di questi prodigiosi mulini erano in grado di pompare quasi 16,000 litri di acqua al giorno. Il modello che aveva avuto maggior successo era stato creato dopo 66 tentativi. Il gruppo di lavoro colombiano aveva iniziato con un modello di mulino impiegato dai contadini Americani del Midwest, ma i venti della foresta amazzonica erano cosi’ leggeri che i mulini dell’Orinoco funzionavano per soli 4 mesi all’anno. Poi il gruppo aveva provato altri progetti sul modello dei mulini di Creta, un’isola con venti relativamente deboli e dopo una serie di esperimenti aveva realizzato un mulino con pale di tela che funzionava benissimo e costava poco. Ma questo modello non funzionava, perche’, scaldate dal sole equatoriale, le pale di tela spesso prendevano fuoco. Infine avevano trovato il modello ideale utilizzando pale speciali basate sul modello di tela ma sviluppate con una lega di alluminio leggera sviluppati in un progetto spaziale USA. Sfortunatamente, visto che gli agricoltori Colombiani vivevano soprattutto di un’agricoltura di susistenza, il prezzo di tali mulini era proibitivo. Anche se i mulini fossero stati prodotti in massa generando favolose economie di scala i contadini colombiani non se li sarebbero mai potuti permettere.
Altre innovazioni tecnologiche progettate dal gruppo di ingegneri di Bogota’ includevano un impianto di riscaldamento creato con vecchie lampade fluorescenti, un piccolo generatore idroelettrico che richiedeva una diga alta solo un metro per produrre energia sufficiente per una scuola, una pressa per canna da zucchero che poteva essere operata da una famiglia di quattro persone e un tritatore di manioca a pedali che richiedeva il lavoro di una sola persona contro le venti persone richieste dal il metodo manuale.
Il piano Colombiano, nonostante tutte queste ingegnose invenzioni, raggiunse un’impasse perche’ le invenzioni erano troppo costose per gli agricoltori degli altipiani. Il motivo per cui il governo Colombiano aveva iniziato questo progetto era che molti agricoltori degli altipiani non riuscivano a sopravvivere neppure in una semplice economia di sussistenza. E siccome non c’erano lavori e redditi cittadini ad attenderli nelle citta’ della Colombia, i contadini erano incentivati a rimanere nelle loro terre con i loro bassi salari. L’idea era quella che i poveri agricoltori, non avendo quasi nulla da esportare nei mercati liquidi della citta’, potessero creare un mercato di beni prodotti in loco da poter commerciare sugli altipiani. Ma dal momento che molti materiali dovevano essere importati nella regione – i contadini non potevano produrre le parti di biciclette, i generatori, l’alluminio il vetro, ecc- il piano del governo di Bogota’ non poteva stare in piedi. Gli ingegneri provarono ad aprire mercati regioni in altre parti del mondo con un simile livello di arretratezza a quello degli altipiani colombiani per esportare questi nuovi prodotti in quelle regioni. Essi guardavano ad altre zone dell’America Latina, dello Sri Lanka, dell’Indonesia, ma quelle zone non erano adatte a funzionare da mercati di sbocco perche’ avevano gli stessi problemi degli altipiani colombiani. Erano zone troppo povere per permettersi beni importati a maggior contenuto tecnologico e non riuscivano a guadagnarsi tali importazioni con la semplice esportazione dei loro prodotti agricoli.
Il piano del governo Colombiano, sebbene fallimentare, riservo’ una piccola sorpresa positiva. Con un certo imbarazzo per gli ingegneri del piano colombiano, l’impianto di riscaldamento costruito con le lampadine fluorescenti usate divento’ un piccolo successo commerciale. Dico imbarazzo perche’ l’impianto non ha avuto successo negli altipiani colombiani, ma negli appartamenti delle citta’ di Medellin prima e di Bogota’ poi. Il successo di tali impianti rappresentava la tipica improvvisazione che una citta’ arretrata poteva esportare ad altre citta’ arretrate. Inoltre, era anche il tipo di invenzione che poteva essere rimpiazzata con produzione locale perche’ quello che una citta’ arretrata puo’ produrre, un’altra citta’ arretrata puo’ riprodurre. In realta’ se tale impianto avesse ottenuto un enorme successo, la fornitura di lampadine flouorescenti usate si sarebbe rivelata inadeguata. E questo sarebbe stato un bene perche’ qualche improvvisatore avrebbe inventato poi qualcos’altro.
E’ difficile pensare cosa certi giovani improvvisatori Colombiani potrebbero creare se li si equipaggiasse con una tecnologia avanzata per le loro citta’ arretrate. Paradossalmente, una tecnologia approrpriata per citta’ arretrate puo’ essere l’innovazione tecnologica piu’ radicale in quel contesto. Le citta’ arretrate talvolta non hanno schemi e processi radicati per produrre cose nuove come nelle citta’ avanzate; tali schemi possono essere dei pesi che scoraggiano l’inventiva perche’ ci sono modi consolidati per fare le cose, e perche’ molto tempo e denaro sono gia’ stati investiti inegli schemi e nei processi esistenti.
Tuttavia, piu’ la vita economica si sviluppa, meglio e’ per le citta’ arretrate perche’ possono lanciarsi nel comercio volatile con altre citta e quindi svilupparsi. Questo e’ il motivo prioncipale per cui c’e’ stata un’accelerazione nello sviluppo delle citta’ arretrate dai tempi di Venezia ai tempi di Hong Kong.