Le cittá sono la ricchezza delle nazioni

Un nuovo modo di vedere l’economia

Lo spopolamento delle Highlands Scozzesi

Posted by janejacobs su aprile 10, 2008

Una minaccia per l’uomo delle Highlands

Nelle aree metropolitane, l’aumento della produttività dei lavoratori agricoli dipende dal fatto che tali lavoratori abbandonano la terra per altre occupazioni. Nelle regioni agricole lontane dalle aree metropolitane e che mancano di economie in grado di rimpiazzare le importazioni, l’aumento della produttività non ha nulla a che vedere con la ricerca di nuove occupazioni, ma ha a che fare con un aumento della poverta’ causata dalla disoccupazione.

I principi economici che operano in queste economie bizzarre e sbilanciate possono essere illustrati dallo Spopolamento delle Highlands Scozzesi, che inizio’ nel 1792, duro’ circa mezzo secolo e trasformo’ una regione poverissima che forniva agricoltura per la sussistenza in una regione meno povera che forniva beni primari destinati all’esportazione. Lo strumento che porto’ a questo cambiamento fu una nuova razza di pecora.

Prima che le campagne scozzesi venissero spopolate per far posto a queste nuove pecore, gli Scozzesi allevavano nelle loro fattorie pecore poco piu’ grandi di cani, con una lana sottile di poco uso per le industrie tessili delle citta’. Le pecore erano magre e non avevano cibo a sufficienza, perche’ gli Scozzesi utilizzavano di ogni metro quadro della loro arida terra per produrre cibo per se’ stessi. Le creature che finirono per rimpiazzare queste pecore, e gran parte degli abitanti delle Highlands Scozzesi, erano state create attraverso una serie di incroci da un allevatore Inglese.

Il prodotto di tali incroci si chiamava Cheviot; nel 1790 la Cheviot fu introdotta in via sperimentale nelle Highlands per vedere se sarebbero sopravvissute al rigido clima scozzese. L’esperimento ebbe successo. Ne risulto’ che la Societa’ della Lana Britannica, un’organizzazione dominata dai mercanti di lana di Londra e dai grandi allevatori Inglesi, offri’ di fornire greggi di Cheviot a un prezzo di favore a tutti i pastori Scozzesi “che avessero un carattere attivo e intelligente”. Secondo John Prebble uno storico Canadese di origine Scozzese, c’erano “abbastanza pastori Scozzesi, che vedevano se stessi in questa descrizione”. Inoltre, molti di questi pastori erano talmente poveri da non poter dire di no ad un’offerta cosi’ vantaggiosa.

L’allevamento delle Cheviot richiedeva molta manodopera in meno rispetto all’allevamento delle tradizionali pecore scozzesi. Pertanto, i pastori scozzesi dediti all’allevamento delle pecore tradizionali e le loro famiglie, che traevano sostentamento da esse, non solo non erano piu’ necessari all’allevamento delle Cheviot, ma davano fastidio. Gli Inglesi pertanto decisero di spopolare tali terre, e lo fecero con metodi brutali, cacciando dalle loro terre uomini, donne e bambini utilizzando forze di polizia e soldati. Dove fosse necessario, gli Inglesi usarono manganelli, baionette, arrivando ad appiccare fuoco alle case dei pastori. Anche se tali nefandezze sono lontane nel tempo, le colline tutt’oggi restano deserte e Edimburgo e Glasgow restano le capitali di spopolate.

Sir John Sinclair, il primo Scozzese a portare la Cheviot nelle Highlands Scozzesi, imploro’ le autorita’ di non procedere allo spopolamento delle Highlands con tale brutalita’. Egli aveva previsto uno spopolamento piu’ graduale e gentile. Il suo piano era di incoraggiare i piccoli proprietari terrieri ad unire le loro terre, formare cooperative di acquisto ed allevamento delle nuove pecore. Lo storico Canadese Prebble sostiene che questa alternativa venne ignorata vista l’ignoranza e la disorganizzazione degli uomini dei clan delle Highlands, e visto il morale degli stessi pastori, che erano gia’ stati sconfitti nelle rivolte del 1745 e che avevano in seguito subito una brutale occupazione nella loro economia povera e obsoleta.

Se il piano di Sir John Sinclair fosse stato adottato, lo spopolamento delle Higlands Scozzesi sarebbe avvenuto probabilmente in maniera piu’ graduale e piu’ umana. Ma tale spopolamento sarebbe comunque avvenuto. Le cooperative di allevamento delle nuove pecore avrebbero comunque avuto bisogno di meno manodopera e avrebbero avuto bisogno dipiu’ terre per i pascoli. La nuova razza di pecore richiedeva lo spopolamento delle Highlands, indipendentemente da chi possedesse le nuove pecore e indipendentemente da chi ricevesse i profitti di tale allevamento. La poca gente rimasta nelle Highlands se la passo’ meglio di quelli che vi abitarono prima dello spopolamento. I pastori ricevevano maggiori profitti, avevano redditi piu’  sicuri e non vivevano costantemente con la minaccia delle fame. Se focalizziamo la nostra attenzione sull’economia della regione, possiamo concludere che tutto sommato la regione ne ha guadagnato, perche’ la produttivita’ e’ aumentata e con essa la ricchezza.

Ma se pensiamo alle disgrazie causate alle persone che abitavano le Highland sprima dello spopolamento, la loro ricchezza non era aumentata, ma era diminuita. Molti morirono di fame, malattie e altre disgrazie che accompagnarono lo sfratto dalle loro case. Alcuni Highlanders emigrarono nelle citta’ piu’ vicine, Glasgow ed Edimburgo, ma Glasgow ed Edimburgo erano anch’esse citta’ piuttosto povere con un’economia stagnante. Esse potevano offrire solo poverta’ e disoccupazione nei loro poveri sobborghi, dove i tassi di tubercolosi, a quell’epoca, erano i piu’ alti del mondo. Alcuni emigrarono a Londra. Altri emigrarono nell’Ulster, nell’Irlanda del Nord, aggiungendosi agli Scozzesi che erano stati deportati dalle autorita’ Inglesi durante le deportazioni del diciassettesimo secolo, spodestando le terre degli Irlandesi. Altri ancora furono assorbiti dai reggimenti degli Highlanders nell’esercito Britannico, in cui si distinsero per le conquiste in India. Alcuni furono venduti dai loro clan come servi nelle piantagioni di cotone delle Indie Occidentali e della Carolina del Sud, dove gli Scozzesi erano apprezzarti come supervisori di schiavi Africani. Molti emigrarono in Canada, specialmente nelle Nuova Scozia (nomen omen), dove in quelle terre iniziarono un’agricoltura di sussistenza e dove aggiunsero in breve tempo l’allevamento delle pecore alla coltivazione del grano.Nel tempo, gli Scozzesi e gli immigrati Tory del New England che abbandonarono le colonie Americane dopo la Rivoluzione aiutarono ad espropriare delle loro terre gli Acadi Francesi, i quali naturalmente avevano precedentemente espropriato gli Indiani d’America. In tutte queste emigrazioni e dislocazioni, i lavori cittadini non ebbero alcun ruolo.

L’enorme differenza tra lo spopolamento di una nazione povera come la Scozia e una nazione ricca come gli Stati Uniti d’America e’ questa:

Le nazioni ricche possono permettersi di fare l’elemosina.

Ma a parte questa differenza, le conseguenze del bizzarro sbilanciamento  tra il miglioramento della produttivita’ agricola e la disponibilita’ di stili di vita alternativi nelle citta’ non sono molto diverse fra regioni ricche e regioni povere. Continua…

2 Risposte to “Lo spopolamento delle Highlands Scozzesi”

  1. emma said

    buongiorno, pur apprezzando a fondo il tema trattato e il tuo garbo, non riesco ancora a capacitarmi sulle motivazioni che ti abbiano spinto a linkare il mio articolo sul “terrorismo” aziendale.
    ringrazio e ripasserò a trovarti.

  2. emma said

    dopo aver ricevuto il tuo commento e aver meglio compreso la sottile linea rossa che collega i due argomenti, ti ringrazio per la citazione e ovviamente ti prego di mantenerla, inoltre prometto, come già fatto prima di passare a trovarti, poichè trovo le tue tematiche molto interessanti.
    grazie ancora.

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