Le cittá sono la ricchezza delle nazioni

Un nuovo modo di vedere l’economia

Aba, Biafra

Posted by janejacobs su luglio 12, 2008

di Parselelo Kantai

Fondata dal clan Ngwa, la moderna Aba sorge sull’area di una vecchia concessione Britannica. Nel 1901 Aba divenne una base militare per l’impero Britannico e nel 1915 ebbe la sua prima ferrovia che i colonialisti utilizzavano per collegare Aba a Porto Harcourt e per trasportare prodotti agricoli, in particolare l’olio di palma. Aba e’ stata teatro di rivolte, come quella del 1927 contro i Britannici, per l’eccessiva tassazione. Nel 1967 Aba divenne capitale del nuovo stato del Biafra, che ebbe pero’ breve durata e fu presto riannesso alla giovane e corrottissima repubblica Nigeriana. Oggi Aba ha cira un milione di abitanti ed e’ circondata da pozzi di petrolio e di gas che vengono trasportati al vicino porto di Harcourt.

Aba e’ la terza citta’ commerciale della Nigeria, ed e’ stata addirittura definita il Giappone dell’Africa. Ha una ottima reputazione nonostante sia sempre stata trascurata dalle autorita’ politiche Nigeriane. Intrappolata in una terribile poverta’ dopo la guerra del Biafra ha i vecchi edifici e strade in pessime condizioni, mentre una citta’ “parallela e circostante”, fatta i baracche improvvisate, si e’ sviluppata attorno alla vechia citta’. Aba e’ un grosso distretto industriale ed imprenditorale della Nigeria.

I suoi tre mercati attirano migliaia di commercianti ed artigiani che riescono ad organizzare le loro attivita’ economiche nonostante una cronica mancanza di elettricita’, di finanziamenti e di aiuti da parte del governo Nigeriano.

I sarti ed i produttori di calzature sono famosi in tutta l’Africa Occidentale per essere in grado di produrre a poco prezzo delle imitazioni di scarpe e abiti Occidentali. Gli abiti da uomo prodotti ad Aba sono di tale qualita’ da attirare anche i ricchi professionisti di Lagos i quali preferiscono vestirsi dai sarti di Aba che da Hugo Boss. Ci sono circa 30,000 addetti alla produzione di scarpe in uno dei distretti di Aba a circa mezz’ora dal cento della citta’. Le loro scarpe sono l’imitazione delle scarpe Occidentali fatte per i poveri. Essi lavorano in piccole ed umide stanze, producendo scarpe da donna e sandali da uomo con l’etichetta “Valentino made in Italy” appiccicata per soddisfare  i bassi redditi e la grande vanita’ di molti clienti Nigeriani.

Gli artigiani di Aba controllano circa il 60-70% del mercato delle scarpe da donna in Nigeria e dominano anche il mercato dei sandali da uomo. Tuttavia, spesso la gente si lamenta della qualita’ del prodotto e sostengono che le scarpe fatte ad Aba durano solo per un mese.

Alcune societa’ basate a Lagos si stanno specializzando nel fornire consulenza per migliorare la qualita’ delle loro scarpe e per fornire loro credito. L’industria delle scarpe e’ cresciuta in questa citta’ grazie all’ingegnosita’ della popolazione locale che e’ riuscita a riprendersi dalla terribile guerra civile del Biafra. Ma la competizione delle scarpe Cinesi, per lo piu’ fatte a macchina, sta procurando grossi problemi agli artigiani di Aba, i quali devono licenziare molti dipendenti per far fronte alla riduzione nelle vendite determinata dalla concorrenza Cinese.

Un altro grosso problema e’ l’energia elettrica che viene spesso tagliata alle imprese locali rallentando la produzione ed aumentando i costi per i produttori locali. La situzaione energetica e’ ancora piu’ paradossale se si pensa che Aba e’ molto vicina al Delta del Niger, una zona ricchissima di petrolio.

Eidentemente il Governo Nigeriano preferisce vendere il petrolio alle compagnie Occidentali che hanno una forte presenza in Nigeria, anziche’ creare un’infrastruttura energetica decente per aiutare i propri produttori di ricchezza.

Non sorprendiamoci allora se ogni tanto leggiamo di episodi di violenza nelle zone del Delta del Niger.

Continua…

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